"Il recupero e la valorizzazione del bunker tedesco della Seconda Guerra Mondiale, modello Tobruk, emerso in spiaggia alla Cagnona potrebbe avere ottime ricadute per il turismo e per la didattica nelle scuole. Siamo disponibili a collaborare". Parla Valter Cortesi, presidente di Crb 360° Archeologia Militare.
Iniziative simili le state già facendo in zona?
"Sì, organizziamo da alcuni anni i Bunker Tour, con Cervia Turismo, visite guidate agli otto bunker disseminati tra Cervia e Milano Marittima. Che abbiamo contribuito a relcuperare con la nostra consulenza".
Quanto durano le visite?
"Mediamente un’ora e mezza".
I turisti sono interessati?
"Certamente, sia i turisti che in modo particolare gli istituti scolastici, che mandano gli studenti a visitare questi reperti, testimonianze della Seconda Guerra Mondiale. Noi lavoriamo tantissimo con le scuole".
Il bunker ha fatto capolino durante i lavori di demolizione, nelle scorse settimane, di cabine e chioschi per i lavori del nuovo lungomare ciclopedonale...
"Sì, e siamo stati contattati. Ma già 4-5 anni fa alcuni residenti ci avevano chiamato per una valutazione, sapendo del fortino, che è in area privata. Ma non se n’è fatto nulla".
Cosa dice la normativa?
"il bunker per legge del 2004, operativa dal 2014 è un bene di Archeologia Militare, di interesse storico, tutelato dallo Stato".
Cosa serve per un eventuale recupero?
"Se il proprietario del terreno è disposto a farlo prelevare e eventualmente spostare noi lo facciamo, su incarico ufficiale del Comune".
Cosa chiedete per l’intervento?
"Solo il rimborso delle spese vive del bobcat e della gru necessaria - pesa 4-5 tonnellate - e poi l’affidamento delle visite guidate".
Spostarlo è fattibile?
"Per il privato sarebbe un vantaggio. Va detto che resterebbe una buca enorme, e dovrebbe occuparsi del riempimento. Naturalmente il bunker dovrebbe andare non troppo distante da qui. Vicino alla spiaggia sarebbe l’ideale. E poi..."
Dica.
"A quanto risulta, in zona ce ne sarebbero altri due".
Quanti soldati conteneva?
"Due soldati tedeschi, con una metragliatrice. Facevano i turni e andavano a dormire in altre strutture militari, perché il bunker è troppo piccolo".
Tra la fine del 1943 e il 1944 le
truppe di occupazione tedesche eressero sulle spiagge romagnole sbarramenti antisbarco e bunker con postazione d’artiglieria, per difendere la costa da un eventuale attacco marittimo.
Mario Gradara