Riccione, giovane aggredito e malmenato in casa. "Sei un negro"

Insulti razzisti dagli aggressori mentre lo prendono a cazzotti

Agguato a Riccione, la vittima è un ragazzino (foto archivio Newpress)

Agguato a Riccione, la vittima è un ragazzino (foto archivio Newpress)

Riccione, 21 marzo 2018 - Lo hanno aggredito mentre era in casa, non appena ha aperto la porta. Il ragazzo è un riccionese di 16 anni. E’ nato e cresciuto in città. La sua pelle non è di color bianco. Il padre ha origini africane e la madre è romagnola. Ieri la mamma era in casa con il figlio, seduta sul divano quando qualcuno ha suonato il campanello. Il ragazzo si è presentato alla porta ed ha aperto. Davanti a lui sono comparsi tre coetanei, uno di questi, ricorda la madre, lo ha aggredito.

«Urlavano ‘io odio i negri’ , ‘non finisce qui’ e altre cose che non voglio neppure ripetere». Gli insulti sono solo il principio. Il gruppetto passa in pochi istanti ai fatti. Il giovane non ha il tempo di reagire. Uno dei tre che gli si sono parati davanti gli si butta contro e gli sferra un cazzotto in pieno viso. Il 16enne cade a terra, ma gli insulti non si fermano. E’ questione di secondi poi il gruppetto se ne va, di corsa. Il ragazzo rimane sul pavimento. Alla madre poco dopo dirà di avere sentito del freddo metallo sul volto, forse un anello o un tirapugni nella mano che gli ha sferrato il cazzotto.

Quando il 16enne si rialza ha il labbro spaccato e l’occhio che gli fa male. In poco tempo si vedrà l’ematoma. La chiamata ai carabinieri è il passo successivo che fa la famiglia. Nel pomeriggio il ragazzo si è presentato al pronto soccorso per farsi medicare e oggi, assicura la madre, «presenteremo denuncia».

Quei visi non erano sconosciuti al 16enne. A Riccione, tra una vasca e l’altra in viale Ceccarini nel fine settimana, gli adolescenti si vedono, si conoscono e qualche insulto, spiegano dalla famiglia, si era già verificato in precedenza, ma senza degenerare in comportamenti violenti. Poi si è verificata quella che potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La scorsa settimana a Morciano, alla Fiera di San Gregorio tra i tanti ragazzi che invadono piazze e strade trascorrendo la giornata tra giostre e locali, c’era anche il 16enne.

Al termine della giornata, racconta la madre, a riaccompagnarlo a casa sono stati una sua coetanea con i genitori. La ragazza pare conosca bene anche uno dei tre. Fatto sta che, dopo pochi giorni è arrivato il momento del raid. E non si è trattato di un’aggressione per la strada o alla fermata dell’autobus. Nessuna imboscata, l’aggressione è avvenuta nella casa del 16enne, a viso aperto, con i tre incuranti del fatto che tra quelle mura potessero esserci anche i genitori del ragazzo. Ed infatti era presente la madre, che è accorsa a soccorrere il figlio mentre il gruppetto se ne stava andando soddisfatto per quanto fatto.

Dopo la chiamata ai carabinieri e il tardo pomeriggio trascorso in ospedale, oggi la famiglia è intenzionata a presentarsi in caserma per denunciare quanto accaduto.