
All’Abissinia tutti davano per perse le giostre che da oltre mezzo secolo intrattengono intere famiglie, ma Riccione quest’estate avrà ancora il suo Luna Park. Proprio in questi giorni la proprietà Ceschina ha concluso e sottoscritto il contratto d’affitto con i giostrai, che già da metà maggio fino a settembre potranno disporre del rettangolo compreso tra i viali Vespucci, Giovanni da Verrazzano, Colombo e Michelangelo.
"Adempiuto tutto quanto era richiesto dal Comune, abbiamo potuto stipulare il nuovo contratto a termine - conferma l’avvocato Cinzia Giugno, procuratore assieme all’ingegnere Franco Porzio dei beni dell’immobiliarista Marina Ceschina -. Le roulotte dove vivono i giostrai, ma solo quelle legate all’attività del Luna Park, potranno tornare nell’area che occupavano prima. A settembre, però, smontate le giostre, se ne dovranno andare".
Il timore di perdere questa parte di divertimento aleggiava già dal 2022, ma quest’anno si era fatto più concreto. In seguito all’ordinanza sindacale della precedente giunta, i giostrai che con le loro famiglie vivevano in pianta stabile nelle case mobili piazzate nel terreno attiguo a quello dell’Asar, sempre di proprietà Ceschina, sono stati costretti ad andare via. In gran parte si sono trasferiti a Forlimpopoli, qualcun altro è andato a Misano.
D’altronde la richiesta con la quale i giostrai, già un anno e mezzo fa, chiedevano al Comune di sospendere l’ordinanza dell’ottobre 2021, non aveva trovato risposta. Il provvedimento sia a loro, come affittuari, sia alla Cechina, proprietaria, imponeva di ripristinare l’area, lasciandola libera anche da camper e roulotte, fuori stagione estiva ritenuti abusivi. Prima di rientrare nell’area i giostrai dovranno effettuare dei lavori, perché in base alla vecchia ordinanza avevano dovuto smontare tutto, compreso gli allacci delle utenze, tutte da riattivare. Si riparte insomma da zero. Scartata da subito l’ipotesi iniziale di parcheggiare le case mobili degli estivi nell’area a sud del Luna Park, in quanto non servita da tutti gli allacciamenti. Si tira un sospiro di sollievo all’Abissinia che in zona centrale vede ancora chiuse delle attività strategiche, due alberghi di punta e il bar Angelini.