Riccione, in vendita Villa Mussolini. La nipote del Duce: "Il Comune pensi all'acquisto"

Così Edda Negri. E Renata Tosi apre alle trattative

La Fondazione Carim ha messo in vendita Villa Mussolini

La Fondazione Carim ha messo in vendita Villa Mussolini

Riccione, 2 dicmebre 2017 - «Un colpo al cuore. Se Riccione è quel che è lo deve anche ai Mussolini». Edda Negri Mussolini mai si sarebbe aspettata che Villa Mussolini, la residenza estiva voluta dal nonno, finisse tra i beni che la Fondazione Cassa di risparmio di Rimini intende vendere.

Come si sente?

«Provo un grande dispiacere»

Per la villa del nonno?

«No, per la villa dei riccionesi. Quella proprietà non è solo storia, ma è il racconto di come è cresciuta una località. In principio in questa casa passò la storia non solo della mia famiglia ma anche di quella austriaca, del cancelliere di Stato austriaco Engelbert Dollfuss. Proprio qui la moglie il venticinque luglio del 1934 apprese dell’assassinio del marito. Fu il nonno a darle la notizia. La moglie lasciò i figli in custodia alla nonna e partì per Vienna. Di ritorno portò dei regali che il cancelliere aveva destinato alla mia famiglia. Tra questi una chiave della città di Venezia, che il nonno appese in ricordo di Dollfuss ad un chiodo nel suo studio. Proprio in quello studio scrisse anche il libro dedicato a suo figlio ‘Parlo con Bruno’»

Perché la ‘casa dei riccionesi’?

«Qui mia mamma e Romano giocavano con i loro amici del posto e il nonno giocava a tennis. In fondo Riccione se è quello che è lo deve anche ai Mussolini. Mi riferisco ad affetti e sentimenti. A quello che in quegli anni vide Riccione. La città cambiò aspetto, tanti personaggi, non solo politici, comprarono ville. Passarono divi cinematografici, sportivi. Tutto ruotava attorno a quella Villa. Penso debba divenire un museo, ma dei riccionesi, su come è cresciuta con la villa questa città».

Ed ora cosa si aspetta?

«Penso che molto sia nelle mani del Comune».

Vorrebbe che l’amministrazione l’acquistasse?

«Mi piacerebbe fosse il Comune il futuro proprietario, ma da ex sindaco mi rendo anche conto delle difficoltà che un ente avrebbe nell’acquisto di un bene oneroso come questo. Credo tuttavia che nella vendita debba essere valutato anche il fatto che è un bene della città, legato a Riccione».

Villa Mussolini ha retto al desiderio di ‘armare’ il piccone del Partito comunista. Oggi a mettere in forse il suo futuro è la fredda economia.

«Purtroppo non c’è pace per quella villa. Siamo tornati al punto di partenza. La storia non importa se sia passata di lì. Alla fine rimane un immobile da vendere, un qualcosa senza anima, affetti, senza storia, quella con la S maiuscola. E’ triste vedere come siamo un popolo senza ricordi. Ma sono certa di una cosa. Potranno farci quello che vorranno, ma quella rimarrà sempre Villa Mussolini».

Renata Tosi: "Comprarla? Ci ragioneremo"

«Ci confronteremo con la Fondazione, ma nel nostro bilancio del 2018 non è prevista alcuna spesa di questo tipo». Apre una porta, ma socchiude l’uscio il sindaco Renata Tosi. La notizia della messa in vendita di Villa Mussolini va presa con le molle.

«Siamo disponibili a considerare l’ipotesi di ottenere la piena responsabilità del bene», ovvero mettere mano al portafoglio e pagare. Ma vanno tenute in conto le richieste che metterà sul tavolo la Fondazione Carim e i vincoli che i Comuni hanno nell’acquistare immobili. La Corte dei conti vigila, anche se in questo caso vi sarebbero situazioni che agevolerebbero l’acquisto: la proprietà del giardino già in capo al Comune, il fatto che è un bene storico ed è utilizzato come bene per la comunità, oltre a una gestione ultra decennale da parte dello stesso Comune. Dunque il vero nodo pare sia il prezzo, ed è a questo punto che il sindaco tende una mano.  «Ritengo che la Fondazione sia una realtà per sua vocazione a favore del territorio. Ed è per questo che sia ritengo sia possibile interloquire tenendo presente che vi possa essere un dare e un avere con il territorio».