"Riempite di calci, schiaffi e pugni da una baby gang di ragazzine"

Il racconto choc di due 16enni e una 17enne. Una serata da incubo a Riccione nei pressi di Villa Mussolini "Erano in quattro, ci hanno detto che non dovevamo permetterci di parlare con i loro amici"

Migration

Prese per i capelli. Sbattute per terra e contro i tavolini dei bar. Riempite di calci e pugni. Serata da incubo per due 16enni e una 17enne, finite nel mirino di una baby gang di ragazzine loro coetanee, che – stando al racconto – le avrebbero aggredite e malmenate sul lungomare di Riccione, davanti a Villa Mussolini. Un episodio che presenta molti punti in comune con quello che ha visto protagonista una animatrice di 15 anni, assalita e rapinata da cinque ragazzine scatenate, sabato scorso verso le 22.30, durante la Notte Rosa, in viale Martinelli, non lontano dalla stazione.

Stavolta a raccontare al Carlino la sua disavventura è Carol (il nome è di fantasia), che ha deciso di uscire allo scoperto "dopo aver letto l’articolo della ragazza pestata a Riccione". "Domenica scorsa verso le 21.40 – spiega – io e altre due ragazze eravamo sedute su una panchina davanti a Villa Mussolini. Siamo nate e cresciute qui, eravamo tranquille, ci stavamo godendo il meritato riposo dopo una lunga giornata. A un certo punto davanti a noi si sono seduti una quindicina di ragazzi di origine nordafricana e africana. Facevano avanti e indietro parlando in arabo, e mandandoci dei baci. Uno di loro si è avvicinato alla macchina, dicendole ‘sei bellissima’. Ci siamo spaventate, e stavamo per andarcene, quando a un tratto sono apparse quattro ragazze che ci hanno insulate e minacciate, dicendo che non dovevamo permetterci di parlare con i loro amici. Come delle furie, si sono scagliate addosso alla mia amica, l’hanno afferrata per i capelli e sbattuta per terra, cominciando a tempestarla di calci e di pugni".

"Mi sono fatta avanti – aggiunge Carol – per impedire che le portassero via cellulare e portafogli, ma anche io sono stata presa per i capelli e spintonata. In qualche modo le mie amiche sono riuscite a divincolarsi e a fuggire dal branco, correndo a rifugiarsi in un bar che si trova non lontano dal luogo dalla panchina. Anche io ho provato a scappare ma non sono stata abbastanza veloce. Quei ragazzi e quelle ragazze mi hanno raggiunta, mi hanno afferrata nuovamente per i capelli, mandandomi a sbattere contro i tavolini del bar. Piangevo a dirotto, urlavo, mentre loro continuavano a riempirmi di calci. Per fortuna in quel momento sono intervenuti i camerieri del locale, che hanno allontanato la banda e ci hanno aiutate. Il personale del bar si è mostrato molto disponibile, offrendoci acqua, zucchero e cerotti per le ferite. Fortunatamente non ci hanno rubato nulla, anche se io sono tornata a casa con i capelli strappati e diversi lividi. Al momento – conclude la ragazza – non abbiamo sporto denuncia, in quanto non riusciamo a spiegarci il motivo di quell’aggressione. Ma non è possibile continuare ad uscire di casa con la paura di vivere nuovamente lo stesso incubo".