Rimini fa strada alla rivoluzione verde Ecomondo, primo giorno col pienone

Partita in Fiera la rassegna dedicata alla green economy, con la benedizione del ministro Pichetto Fratin: "È la più importante occasione di confronto sul modello di sviluppo sostenibile e circolare del futuro"

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di Giuseppe Catapano

Tra i padiglioni c’è la frenesia di un tempo. Il vociare fa da sfondo, gli sguardi s’incrociano, i sorrisi non sono più – a parte qualche rara eccezione – celati dalle mascherine. In Fiera gli anni della pandemia sembrano un ricordo. D’altra parte Ecomondo è una vetrina che guarda al futuro, non certo al passato. Anzi, è la fiera del futuro. Che sarà verde. A Rimini si gettano le basi per la rivoluzione green. Ecomondo, che ieri ha aperto i battenti facendo subito registrare il pieno di visitatori, riunisce in un’unica ‘piazza’ tutti coloro che possono essere artefici del cambiamento. I numeri parlano chiaro: 1.400 brand espositori, che occupano tutti i 130mila metri quadrati della fiera, 160 eventi complessivi (94 di Ecomondo e 66 di Key Energy), oltre 30 delegazioni e 600 top buyer provenienti da 90 Paesi. Con tanto di benedizione del neo ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che in un messaggio inviato all’organizzazione ha definito la manifestazione come "la più importante occasione di confronto, proposta, vetrina di tutto ciò che in Italia ruota attorno al futuro, perché il nostro futuro non potrà che essere verde, con un modello di sviluppo sostenibile e circolare".

Dunque, Ecomondo è l’appuntamento ‘faro’ per la transizione ecologica. Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg, lo ha ricordato con un pizzico di orgoglio. "L’inaugurazione di questa edizione – dice – rappresenta un orizzonte significativo. Da ‘Ricicla’ di 25 anni fa, manifestazione pioneristica che colse lo spirito del tempo, a un evento che è diventato piattaforma di riferimento dell’economia circolare e guida della transizione ecologica per l’intero bacino del Mediterraneo e l’Europa. Il nostro orizzonte è sempre più internazionale". Un orizzonte internazionale, con Rimini sempre al centro. Anche perché "in questi 25 anni – le parole dell’assessore comunale all’Ambiente, Anna Montini – Ecomondo e la città hanno saputo sviluppare una sinergia di crescita congiunta. Da un lato il successo sempre più evidente della manifestazione, dall’altro la capacità di Rimini di scalare le graduatorie delle performance ambientali su scala nazionale. Una città che ha saputo diventare avanguardia". E avanguardia, oggi, vuol dire innovazione di pari passo con la tutela dell’ambiente. In quattro giorni di rassegna, come sottolineato dal presidente del comitato scientifico Fabio Fava, si affronteranno vari temi: dal Pnrr alle bioplastiche, dall’agroecologia alla riqualificazione dei siti inquinati fino alla riconversione industriale. Eccolo, il futuro verde. Rimini fa strada alla green economy. Mentre Cagnoni torna a parlare dell’ipotesi della fusione tra le fiere di Rimini e Bologna: "Resta un gran bel matrimonio, ma si tratta di apparecchiarlo bene. Mi auguro ci sia".