Rimini, minacciava la 'rivale' in amore: "Ti aspetto sotto casa con la pistola"

Estetista riminese perseguitata dall’amante russa del compagno, finita a processo per stalking e diffamazione

L’ex amante dell’uomo è finita a processo per stalking e diffamazione

L’ex amante dell’uomo è finita a processo per stalking e diffamazione

Rimini, 20 dicembre 2022 - "Sono sotto casa tua, ti aspetto con una pistola".  Una minaccia capace di far rabbrividire chiunque. A riceverla, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata un’estetista riminese di 52 anni, per molto tempo vittima di una persecuzione messa in atto da una rivale in amore, una donna russa di 39 anni. Quest’ultima è stata rinviata a giudizio e da ieri mattina è a processo davanti al giudice monocratico di Rimini. Difesa dall’avvocato Francesca Mazzoni, deve rispondere dei reati di stalking e diffamazione aggravata. Attraverso insulti, minacce e messaggi minatori, la 39enne avrebbe reso la vita dell’estetista un vero inferno, il tutto con l’obiettivo di convincerla a rinunciare alla sua relazione con il suo compagno, un imprenditore 51enne, di cui anche la russa si era invaghita.

L’imprenditore e l’estetista avevano iniziato a frequentarsi nel 2010 arrivando, nel giro di pochi anni, a pianificare di sposarsi. Una lite scoppiata alla vigilia delle vacanze di Natale del 2016 aveva però portato le loro strade a dividersi, almeno temporaneamente. L’imprenditore quindi avrebbe trovato il modo di rifarsi concedendosi una notte di passione con una donna russa, conosciuta tramite un amico. Nient’altro che una ‘scappatella’, prima di riallacciare nuovamente i rapporti con quella che per lungo tempo era stata la sua fidanzata. Da quel momento in poi però per l’estetista era iniziato un lungo calvario. La russa infatti l’avrebbe prima contattata su Facebook, ordinandole di lasciare in pace il "suo" uomo. La donna non solo è così venuta a conoscenza del tradimento, ma si è ritrovata anche a essere bersaglio degli atteggiamenti persecutori da parte della ’rivale’. Una lunga sfilza di offese e minacce sempre più pesanti e frequenti, piovute contro di lei sopratutto via social.

A un certo punto , stando al racconto della vittima, la 39enne russa, ignorando persino l’ammonimento del questore risalente al 2017, avrebbe alzato ancora di più il tiro, arrivando a contattare suoi parenti con il preciso intento di metterla in cattiva luce, dipingendola come una prostituta, o addirittura creando dei finti profili Facebook. Il tutto con il preciso obiettivo di screditarla e far naufragare definitivamente la sua storia d’amore con l’imprenditore. Una storia che nel frattempo è comunque arrivata al capolinea. Assistita dall’avvocato Lorenzo Manfroni, l’estetista ha deciso di costituirsi parte civile.