Rimini, sparano per noia in campagna. Paura tra i residenti: arriva la polizia

Sette colpi di pistola esplosi in una strada di San Lorenzo in Monte: in manette due giovani. In casa avevano anche dei proiettili e dei porta tesserini appartenenti alle forze dell’ordine

Il materiale sequestrato

Il materiale sequestrato

Rimini, 8 settembre 2022 - Sette colpi di pistola esplosi nella quiete della campagna riminese. Sette colpi che hanno fatto drizzare i capelli in testa ai residenti di San Lorenzo in Monte. È accaduto nel pomeriggio di martedì, in via Buonanotte, dove si sono precipitati a sirene spiegate i poliziotti delle Volanti. Ad aprire il fuoco, hanno poi scoperto gli agenti una volta accorsi sul posto, erano stati due ragazzi, un italiano e un albanese. Entrambi, a quanto pare, avevano deciso di combattere la noia di un pigro pomeriggio di inizio settembre divertendosi a fare il tiro al bersaglio con una Crvena Zastava calibro 7,65mm. Una pistola semiautomatica di fabbricazione serba, in realtà non particolarmente diffusa in Italia, al contrario dei Balcani. Un’arma ‘clandestina’, visto che non era mai stata censita nel nostro Paese e che risultava del tutto priva del punzone di prova e della sigla che ne permette l’identificazione.

Difficile dire cosa sia saltato in testa ai due giovani. Questi ultimi, l’altro ieri, si sono inoltrati nelle campagne di San Lorenzo in Monte e, non lontano da una stradina dove in quel momento non stava passando nessuno, hanno incominciato a sparare. Non è chiaro se abbiano diretto i colpi contro un bersaglio designato oppure semplicemente in aria. Molto probabilmente erano convinti che nessuno, da quelle parti, potesse sentirli o disturbarli. Un divertimento innocuo, credevano forse i ragazzi. Non deve averla pensata così un residente della zona che, dopo aver sentito gli spari, e visto i giovani allontanarsi a tutta velocità in sella a uno scooter, ha pensato bene di allertare le forze dell’ordine.

La polizia di Stato non ci ha messo molto a rintracciarli. La pistola era nascosta nella sella dello scooter insieme ad un silenziatore. I ragazzi, alla vista delle divise, sono letteralmente sbiancati. I poliziotti hanno quindi deciso di perquisire le loro abitazioni, scoprendo diversi proiettili non dichiarati, che sono stati messi sotto sequestro. In casa dell’italiano, invece, sono stati trovati anche dei porta tesserini di guardia di finanza, polizia di Stato e guardie giurate oltre ad una paletta in uso alla polizia albanese. Motivo che gli è valsa una denuncia per possesso di segni distintivi contraffatti.

Entrambi sono stati invece arrestati per porto abusivo di armi clandestine. L’albanese, che a quanto pare ha alle spalle dei precedenti, è stato accompagnato in carcere, mentre l’italiano è finito ai domiciliari, in attesa di comparire davanti al giudice del tribunale di Rimini per l’udienza di convalida dell’arresto. Sono in corso accertamenti sulla provenienza della pistola. Le denunce a loro carico vanno dall’alterazione di armi in concorso alla ricettazione alla detenzione abusiva di armi.