
Quattro anni e sei mesi. La Corte di appello di Bologna ha confermato la pena per Giulio Lolli, l’imprenditore bolognese (ma originario di Bertinoro) ex presidente di Rimini Yacht, condannato in primo grado lo scorso febbraio. Associazione a delinquere, il reato contestato. Il tribunale di Rimini lo aveva assolto dall’accusa di estorsione, dichiarando prescritti altri reati come falso e truffa, giudicandolo responsabile proprio per associazione a delinquere. In aula, ieri a Bologna, il pubblico ministero Davide Ercolani che per il ‘pirata’ aveva chiesto in primo grado dodici anni e mezzo. Eppure, per Lolli e per il suo difensore, l’avvocato Antonio Petroncini, quell’associazione non è mai esistita. "Ha sempre detto di aver agito da solo" osserva il legale bolognese, che per il suo assistito aveva chiesto l’assoluzione. Il fondatore di Rimini Yacht si è sempre difeso sostenendo di essere colpevole delle truffe, ma quell’associazione per delinquere secondo lui non c’è mai stata, tantomeno è colpevole dell’estorsione da cui alla fine è stato assolto. "Truffatore sì, estorsore no" ha sempre mandato a dire dalla Libia. Proprio in Libia l’imprenditore degli yacht era fuggito anni fa, in seguito al crac della sua azienda, finendo arrestato e condannato all’ergastolo, nel Paese nordafricano, per terrorismo...