
Rinviato a oggi l’interrogatorio di Andrea Davoli
Avrebbe dovuto tenersi ieri mattina, al carcere di Prodenone, l’interrogatorio di garanzia di Andrea Davoli, l’educatore 52enne di Cl accusato di violenza sessuale per avere intrattenuto una relazione, anche sessuale, con una 14enne a lui affidata durante un ritiro spirituale a Rimini lo scorso aprile. Ma l’udienza di convalida è invece slittata e si terrà oggi in carcere. A tenerla, sarà come richiesto da Liborio Cataliotti – l’avvocato difensore di Davoli – il gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, che sabato scorso ha emesso l’ordinanza di misura cautelare a carico del 52enne, su richiesta del pm Davide Ercolani.
Il tema della violenza di genere torna così prepotentemente a farsi sentire in città, a seguito anche dello stupro in spiaggia di qualche settimana fa e la presunta violenza di gruppo a una turista milanese. A Rimini, nei primi sette mesi dell’anno 204 donne si sono rivolte al centro antiviolenza Rompi il silenzio, e sono 26 quelle accolte nella casa rifugio, insieme a 33 minori. Numeri in linea con quelli dello scorso anno, quando sono state oltre 340 le donne che si sono rivolte al centro, dopo aver subito violenza fisica o soprusi di tipo economico e psicologico. In 5 anni, Rompi il silenzio ha ospitato 315 donne e minori offerto 24.800 notti di ospitalità, 1.538 incontri di ascolto e prima accoglienza. E’ la vicesindaca Chiara Bellini a elencare le cifre, e a fare un appello a "risvegliare la responsabilità collettiva, a fronte di una crescente oggettificazione e sessualizzazione della donna". I casi di stupro e di violenza che hanno scosso l’Italia e Rimini, dice, "ci devono far interrogare come società, risvegliare la nostra coscienza perché siamo tutti responsabili". Non è, ragiona, "una questione di punizioni più severe ma del cambiamento radicale di una mentalità".