LORENZO MUCCIOLI E FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Chiesto il rinvio a giudizio per Louis: quali sono le 4 aggravanti per il delitto Pierina

È stata fissata per lunedì 23 giugno alle 9.15 in Tribunale l’udienza preliminare per Dassilva. Il gup deciderà se mandare a processo in Corte d’Assise il senegalese accusato dell’omicidio di Paganelli

Chiesto il rinvio a giudizio per Louis: quali sono le 4 aggravanti per il delitto Pierina

Rimini, 11 giugno 2025 – A poco più di un mese dall’avviso di conclusione delle indagini, la procura di Rimini ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Il fascicolo è ora nelle mani del giudice per l’udienza preliminare, Raffaele Deflorio, che ha fissato la prima udienza per lunedì 23 giugno, alle 9.15, in camera di consiglio, nell’aula L del Tribunale di Rimini. Tutte e quattro le aggravanti contestate dal pubblico ministero Daniele Paci durante le indagini sono state confermate nella richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta dei motivi abbietti, della crudeltà nei confronti della vittima, dell’aver agito in orario notturno approfittando di condizioni tali da impedire la difesa personale della donna e della premeditazione.

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Dassilva dopo l’interrogatorio in procura con il proprio avvocato Fabbri e consulente Bruzzone (foto archivio Migliorini)

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Rimini, diretta dal vicequestore aggiunto Marco Masia, il 35enne la sera del 3 ottobre 2023 avrebbe atteso il rientro a casa di Pierina, sapendo che quella volta si sarebbe recata senza la nipote all’adunanza dei testimoni di Geova. Sarebbe quindi sceso nei garage condominiali di via del Ciclamino, dove avrebbe aggredito la donna colpendola con 29 coltellate alle 22.13. A rafforzare il quadro accusatorio vi sarebbe anche un ulteriore dettaglio, secondo la procura: dopo aver ucciso la 78enne, Dassilva avrebbe tagliato la gonna e gli indumenti intimi della vittima, in quello che viene ritenuto un tentativo deliberato di depistare le indagini, magari simulando un’aggressione a sfondo sessuale. Ora la parola passa al giudice.

L’udienza del 23 giugno potrebbe sancire il passaggio al processo in Corte d’Assise, dove spetterà all’accusa dimostrare la colpevolezza di Louis, che nel frattempo continua a proclamarsi innocente dal carcere di Rimini in cui si trova dal 16 luglio 2024.

La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta il culmine di un’indagine durata circa 20 mesi durante i quali gli agenti della squadra mobile hanno raccolto una mole elefantiaca di elementi d’indagine: reperti provenienti dalla scena del crimine e dalle abitazioni dei protagonisti del giallo, intercettazioni telefoniche e ambientali, testimonianze, dichiarazioni, accertamenti tecnici e peritali. A portare verso l’incriminazione di Louis, in un primo momento, era stata soprattutto la famigerata cam3 della farmacia di via del Ciclamino, che aveva ripreso una sagoma misteriosa alle 22.17 del 3 ottobre ’23. L’incidente probatorio ha tuttavia stabilito che non è possibile determinare il colore della pelle del soggetto e ha inoltre escluso una corrispondenza tra l’altezza di Dassilva e quella dello sconosciuto. A mettere nei guai il 35enne è però ora la testimonianza dell’ex amante, Manuela Bianchi, nuora della vittima, che ha raccontato di aver incontrato il senegalese in garage la mattina in cui è stato rinvenuto il cadavere, prima di vedere lei il corpo di Pierina e chiamare i soccorsi.