Rimini, espulsioni, gol e poi la rissa. Botte tra dirigenti della stessa squadra

Naso rotto per uno dei due, costretto alle cure in ospedale

La violenta rissa si è scatenata la scorsa settimana al termine della partita di Prima categoria tra Verucchio e Granata terminata 3-3

La violenta rissa si è scatenata la scorsa settimana al termine della partita di Prima categoria tra Verucchio e Granata terminata 3-3

Rimini, 22 aprile 2018 - Sui campi di calcio di periferia sono fatti che capitano (purtroppo) molto spesso. Basta un’espulsione di troppo, un rigore negato o un gol annullato a far esplodere la rabbia, sia in campo che fuori. Ma quello che è accaduto la scorsa domenica sul campo di Verucchio ha dell’incredibile... Perché ad arrivare alle mani sono stati due dirigenti della stessa squadra. Due che si conoscono bene, amici in campo e anche fuori. Eppure, dopo il rocambolesco pareggio subito dal Verucchio in casa contro il Granata, nel campionato di Prima categoria, i due dirigenti hanno prima iniziato a urlare fra loro. Poi, improvvisamente, dalle parole si è passati ai fatti: uno è stato colpito violentemente dall’alto ed è stato soccorso, ancora sanguinante, da alcuni spettatori presenti allo stadio. E’ stato costretto alle cure in ospedale: per i medici la prognosi è di almeno venti giorni, ma forse ne serviranno di più.

«Ancora non mi spiego che cosa gli sia preso. Intanto io ho il setto nasale rotto, vari punti di sutura e dovrò stare a riposo per un bel po’. Sperando di non dovermi sottoporre a un’operazione al naso», racconta il dirigente che ha avuto la peggio nel litigio. Che è avvenuto subito dopo la fine della partita di domenica scorsa. Una gara decisiva per il Verucchio, nella corsa per i playoff. La partita, per i padroni di casa, si era messa bene: a venti minuti dalla fine il Verucchio conduceva per 3 a 1 contro il Granata. Poi, intorno al ’70, arriva la prima espulsione contro il Verucchio. Soltanto cinque minuti dopo un altro cartellino rosso, e il Verucchio rimane in nove. Gli avversari ne approfittano, vanno subito in rete e nel finale riescono a pareggiare. Il rientro negli spogliatoi è incandescente, ma lo è ancora di più quello che accade fuori. Perché un dirigente del Verucchio (che fa anche l’arbitro) inizia a discutere animatamente con un altro. Fra i due sale la tensione, e dalle parole, come detto, si passa ai fatti.

«Mi ha aggredito e colpito violentemente al volto, più di una volta – racconta uno dei due protagonisti dell’episodio – Non potevo crederci. Noi due ci conosciamo da diversi anni, si possono avere opinioni diverse ma una reazione così non è normale». Sono state alcune persone presenti alla stadio a soccorrere il dirigente ferito, che è stato accompagnato poi in ospedale per accertamenti. La società del Verucchio pare non abbia preso ancora provvedimenti. Il presidente, Claudio Fabbri, e altri come lui non hanno visto nulla, anche se sono stati poi informati di ciò che è successo. «La società, dopo qualche telefonata nella giornata di domenica, non si è più fatta sentire», ammette il dirigente ferito, che non ha presentato ancora denuncia. Ma difficilmente la vicenda si chiuderà a tarallucci e vino. Perché in ospedale il dirigente ha ammesso ai medici di essere stato picchiato, e l’episodio è stato segnalato ai carabinieri, che ora faranno gli accertamenti del caso.