Rimini, risse a catena. Torna l'allerta baby gang

Dal parco Marecchia all’Arco d’Augusto battaglie a colpi di pugni tra giovani: due fratelli denunciati per lesioni aggravate. Tre i feriti

La polizia ieri ha denunciato due giovani per lesioni aggravate (foto archivio Schicchi)

La polizia ieri ha denunciato due giovani per lesioni aggravate (foto archivio Schicchi)

Rimini, 8 giugno 2020 - Calci, pugni, spintoni e cinghiate nella notte tra gruppi di ragazzini con tre giovanissimi feriti e due fratelli, poco più che maggiorenni, denunciati a piede libero per lesioni aggravate. Il centro di Rimini sabato sera si è trasformato, all’improvviso, in un grande ring con orde di giovani e giovanissimi che si rincorrevano e si pestavano, dal parco Marecchia all’Arco d’Augusto passando per piazza Cavour, in una gigantesca caccia all’uomo. Sono state quattro ore di grande lavoro per gli uomini della Questura che, fortunatamente, erano schierati in massa per vigilare sulla nuova forma di movida ai tempi del coronavirus. Ma il virus non sembra spaventare gli adolescenti e i giovani in generale che anche ieri sono tornati a gremire ogni strada del centro e del lungomare come se la pandemia non esistesse più. Ma qualcuno ha voluto trasformare il primo weekend con la scuola ufficialmente chiusa, lezioni on line comprese, in una rissa ad effetto domino, solo per il gusto di provocare e pestare i primi incontrati per strada,, senza un reale motivo, ma solo per noia e ubriachezza.

La miccia è partita a San Giuliano, nella zona dell’invaso del fiume, al parco Marecchia. In un angolo più buio del parco si era radunato un gruppetto di ragazzi di origine nordafricana, Forse per il troppo alcol ingerito, hanno deciso di prendere di mira altri gruppetti di coetanei o più giovani che, come loro, stavano trascorrendo la serata in riva al fiume. In cinque o sei, stando alle primissime ricostruzioni compiute dagli uomini della Polizia, si sarebbero avvicinati ad un gruppo di amici, ragazzi emiliani che erano arrivati in città per il weekend, e senza un reale motivo hanno iniziato a spintonarli.

E’ stata questione di pochi attimi e da una parola e uno spintone, i due gruppi si sono affrontati a colpi di calci e pugni. Ma a dar manforte alla gang di nordafricani, sono arrivati i loro complici, altri giovanissimi di origine magrebina. E la rissa si è estesa a macchia d’olio. Qualcuno degli aggrediti è però riuscito ad avvertire la Polizia che è accorsa con le Volanti. Intanto i tafferugli avevano coinvolto altri ragazzi, sempre sotto i 20 anni, che, a loro volta, avevano cercato di sedare il primo tafferuglio. All’arrivo delle Volanti la banda di giovanissimi nordafricani però si è immediatamente dileguata e i poliziotti hanno dovuto chiudere per circa mezz’ora il parco per tentare di riportare la calma. Intanto però la scorribanda dei nordafricani, inseguiti da altri giovani loro vittime, non era ancora terminata.

Sempre sotto effetto dell’alcol, il gruppo si è scontrato con altri giovani, stavolta riminesi, in una strada laterale di piazza Cavour: anche qui botte da orbi e cinghiate, senza alcun motivo, e poi in fuga, velocissimi mentre venivano inseguiti da Polizia e vittime. E le aggressioni, senza né furti né rapine, ma solo per il gusto di sfogare la propria noia sui malcapitati di turno, sono andate avanti fino a quasi le due di notte, spostandosi in varie parti del centro, fino all’Arco. La Polizia è riuscita a identificare e a denunciare due fratelli tunisini di 18 e 19 anni per lesioni aggravate. Tre ragazzi emiliani sono, infatti, rimasti feriti nell’agguato: uno si è fatto trasportare in pronto soccorso in seguito ai colpi di cinghia ricevuti in diverse parte del corpo. Gli altri due, invece, hanno scelto di farsi visitare negli ospedali di casa. La Polizia nelle prossime ore continuerà a sentire i tantissimi testimoni, presenti alla catena di aggressioni per cercare di identificare e denunciare i componenti delle varie bande.