"Sfamo i turisti di dieci alberghi a Rimini, fanno la coda per il mio buffet"

Il ristorante Frontemare è un pioniere delle convenzioni con gli hotel

Ristorante lo Zodiaco protagonista dell'accordo con gli albergatori

Ristorante lo Zodiaco protagonista dell'accordo con gli albergatori

Rimini, 15 febbraio 2019 - Lei è stato tra gli antesignani a Rimini Sud della cucina esterna agli hotel. Tema controverso. Un esperimento che funziona?

«Per quanto mi riguarda funziona benissimo, tanto che non lo si può neanche più chiamare esperimento», attacca Maurizio De Luca, titolare e gestore, coi fratelli Francesco e Antonio, del ristorante Frontemare a Rivazzurra.

Qual è lo ‘schema di gioco’?

«Il ristorante ha accordi con alcuni alberghi della zona, che hanno scelto di ridurre o chiudere la propria cucina per varie ragioni, fatto salvo il servizio colazione, e che mandano da noi la clientela».

A prezzi calmierati?

«C’è un servizio di pranzo e cena a buffet, molto ricco, con prezzi contenuti, che possono anche variare in ragione della quantità di ospiti che ci invia una singola struttura. Un conto è inviare 10-20 persone, un altro 150».

Quando avete iniziato?

«Nel 2012. Da quando abbiamo aperto il ristorante».

Che accoglie anche non turisti.

«Certo. Con un servizio più personalizzato e ‘dedicato’. Che può essere anche fornito ai turisti».

C’è chi sostiene che i nostri turisti sono troppo abituati a mangiare in hotel, difficile spostarli?

«Riguardo alla distanza è vero, non puoi far fare alla gente troppa strada sotto il sole. Quanto alla qualità, vuole sapere la verità?»

La dica.

«Abbiamo clienti affezionati, che prima di prenotare l’hotel chiamano noi, chiedendoci se per l’estate seguente saremo ancora convenzionati con quella struttura».

Che tipo di cucina fate?

«A rotazione il menu cambia, una quarantina di tipologie diverse, con una base ‘solida’».

Ad esempio?

«Ravioli, spaghetti alle vongole, risotti, fritti, buffet di verdura e altro. L’importante è la varietà».

Quanti coperti avete?

«Fino a circa 300-400».

E quanti hotel ‘servite’?

«Aumentano tutti gli anni, col passaparola, dopo un’iniziale scetticismo. Oltre una decina attualmente».

E i turisti non si... accavallano?

«No, perché abbiamo orari lunghi di apertura. E poi...».

Dica.

«Diamo un valore aggiunto con la terrazza, la musica, l’animazione, spazio bimbi e famiglie».

Gli albergatori vostri committenti sono contenti?

«Molto. Eliminare la cucina ti cambia la vita, e puoi dedicarti di più al servizio al cliente».