Rimini, ristoratore fa i bisogni contro il locale del vicino

Alla sbarra il riminese autore della ‘performance’

Accusato di avere fatto pipì davanti alla discoteca

Accusato di avere fatto pipì davanti alla discoteca

Rimini, 13 marzo 2018 - Due imprenditori riminesi l’un contro l’altro davanti al giudice di pace. Uno è sotto processo accusato di diffamazione e minacce, oltre che destinatario di una sanzione amministrativa di 10mila euro, per avere fatto pipì, dicono, davanti alla discoteca.

I fatti risalgono all’estate del 2016. Quando, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, l'uomo sotto accusa va al locale dell'altro insieme a degli amici per passare la serata. Ma a un certo punto succede qualcosa e si arrabbia con quelli del locale. I testimoni raccontano che ha cominciato a insultarli pesantemente, sostenendo che li avrebbe fatti chiudere. Ma non era ancora finita lì, perchè, sempre secondo il racconto di altre persone, il ristoratore sarebbe uscito fuori dal locale e avrebbe cominciato a fare pipì proprio lì davanti.

Qui non l’hanno presa bene per niente, e hanno reagito a suon di avvocati. Il direttore della discoteca ha presentato un esposto in prefettura per lo ‘sfregio’ della pipì, mentre il titolare ha denunciato il vicino per diffamazione e minacce. Il denunciato rappresentato dall’avvocato Mattia Lancini, avrebbe fornito però una versione decisamente diversa, e sembra che all’origine di tutto ci sia il fatto che quando il ristoratore ha chiesto di andare in bagno nel locale, gli sarebbe stato risposto che non era possibile perchè stavano chiudendo. A quel punto, visto l’impellente bisogno fisiologico, non ha potuto fare altro che espletarlo fuori dal locale. Non davanti, come sostiene l’accusa, bensì in un angolo.

Il processo è arrivato comunque davanti al giudice di pace, mentre l’esposto in prefettura ha avuto come risultato una sanzione amministrativa di 10mila euro, contro cui il difensore ha già presentato ricorso. Ieri mattina si è consumata la prima udienza, nel corso della quale l'imprenditore 'offeso' rappresentato dall’avvocato Alessandro Pierotti, si è costituito parte civile.