"Ristori per il turismo e la pesca Solo così diremo ‘sì’ al parco eolico"

L’assessore regionale Andrea Corsini: "Favorevoli al progetto ma alle condizioni che abbiamo posto . Le distanze? Non bastano 12 miglia, l’impianto va realizzato il più lontano possibile dalla costa"

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Il progetto per il parco eolico in mare continua a ’navigare’ tra timori e dubbi. Le osservazioni - una ventina - presentate da enti e associazioni sono al vaglio del ministero alla transizione ecologica. La Regione ha espresso un parere favorevole alle pale eoliche al largo di Rimini, ma ha imposto prescrizioni e studi approfonditi sull’impatto ambientale. Ma i timori di sindaci e operatori della Riviera riguardano soprattutto l’impatto che il parco eolico potrebbe avere sul turismo.

Condivide questi timori?

"Partiamo da una premessa – dice Andrea Corsini, assessore regionale al turismo – Attraversiamo una complicata fase storica, e l’Emilia Romagna può giocarsi il ruolo da protagonista in Italia su transizione energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili. Come Regione, siamo favorevoli sia all’impianto di Rimini sia a quello di Ravenna. Ma solo a precise condizioni".

Quali?

"Con altrettanta chiarezza va ribadito che abbiamo uno dei più grandi distretti turistici balneari in Europa. Quindi dico sì agli impianti di eolico offshore, ma prima vanno concordate, con la Regione e i comuni della costa interessati, le adeguate compensazioni pubbliche, anche per la riqualificazione turistica, a carico di chi di realizzerà gli impianti. Su questo saremo chiari e intransigenti. Poi resta sciogliere il nodo sulle distanze".

Rimini e altri comuni della costa chiedono che le pale siano ad almeno 12 miglia dalla costa. E anche l’assessore regionale alla transizione energetica Vincenzo Colla chiede che sia questa la distanza minima.

"A Rimini, a mio avviso, l’impianto va fatto il più lontano possibile, ben oltre le 12 miglia dalla costa, per ridurre il suo impatto".

Anche sul turismo?

"Non temo conseguenze negative sul turismo. Pensiamo a cosa è accaduto con l’insediamento delle piattaforme per l’estrazione del metano: non hanno avuto impatto sul turismo. Sono altri i settori da tutelare".

Intende la pesca?

"La pesca e anche la nautica da diporto. Non possono essere penalizzate. Per la pesca, va garantita alle nostre flotte di pescherecci la piena libertà d’azione in mare, ma vanno anche previste forme di ristoro".

La Regione sta facendo pressing per ottenere le compensazioni richieste?

"Credo che il ministero approverà il progetto con le indicazioni e compensazioni chieste dal nostro territorio, dove il turismo è il principale settore economico, e produce benessere, ricchezza e migliaia di posti di lavoro. Su questo terremo la barra dritta, e non accetteremo né condizioni sfavorevoli né compromessi".

Manuel Spadazzi