
Tre mesi per buttare giù l’ex caserma. Ma ci vorranno – almeno – sei anni per realizzare la nuova cittadella sicurezza al posto della ’Giulio Cesare’. La buona notizia è che finalmente si partirà con i lavori per la demolizione: sarà il primo fondamentale passo per la realizzazione del complesso. A dare (la notizia) ieri è stato Palazzo Garampi. Al Comune di Rimini l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile, ha comunicato infatti che "è previsto per il 27 settembre l’avvio della demolizione dell’ex caserma ’Giulio Cesare’". Il bando per affidare i lavori di abbattimento, dell’importo di 2 milioni, è stato aggiudicato. E l’Agenzia del Demanio ha indicato anche i tempi: l’intervento di demolizione, per il quale erano già stati effettuai nei mesi scorsi alcuni lavori propedeutici, si completerà entro la fine di quest’anno.
L’anno prossimo poi, se andrà tutto come deve andare, partiranno i lavori per la realizzazione della nuova cittadella della sicurezza. "Si sta lavorando – prosegue il Comune – al lancio del concorso di progettazione" del complesso. Con l’obiettivo di fare presto. Il tempo stimato per i lavori di costruzione è di (almeno) sei anni. Insomma: non sarà pronto prima del 2030. Il nuovo complesso ospiterà gli uffici della Questura, della polizia stradale, della guardia di finanza e del corpo forestale dei Carabinieri. L’investimento complessivo sarà di 60 milioni. Al termine dei lavori, la polizia di Stato lascerà quindi l’attuale sede in piazzale Bornaccini, dove la Questura ha traslocato alla fine del 2020, lasciando gli angusti spazi di corso d’Augusto.
Il sindaco Jamil Sadegholvaad, che anni fa per protestare contro la situazione di stallo della Questura si era fatto immortalare davanti al ’mostro’ di via Ugo Bassi mostrando il cartello con la scritta "vergogna", si augura che questa sia davvero "la volta buona". "Avere finalmente una struttura adeguata ed efficiente per i nostri uomini e donne delle forze dell’ordine, è l’obiettivo a cui lavoriamo da anni". Obiettivo che "abbiamo sempre perseguito, nonostante troppi stop and go e la brusca interruzione, nel 2018, dei patti già sottoscritti con il governo di allora". Ecco perché "la notizia che arriva ora da Agenzia del Demanio rappresenta una nuova, confortante ripartenza e finalmente un segnale per la vita e la dignità di uomini e donne delle forze dell’ordine di stanza a Rimini. Ma è bene dirlo chiaramente proprio oggi: non sarà sufficiente un edificio rigenerato a risolvere i problemi legati alla sicurezza, a Rimini così come nel resto dell’Italia (leggi l’articolo sotto)". Polemiche a parte, "poter finalmente contare – conclude il primo cittadino – su una sede nuova, moderna, adeguata, sarà sicuramente un fatto positivo per le centinaia di operatori che a Rimini ogni ogni giorno lavorano per la sicurezza della comunità".