Russi e ucraini, è scontro anche in condominio

Battaglia legale a colpi di querele per continui dispetti fra due famiglie. I nodi del contendere: musica alta e parcheggi occupati abusivamente

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Cento giorni dall’inizio dell’ostilità, ma anche nella tranquilla Cattolica i venti di guerra continuano a soffiare. Il campo di battaglia in questo caso è una palazzina della Regina in cui abitano alcuni cittadini ucraini e una donna di origine russa. Tra le parti già non correva buon sangue, ma a rendere la situazione esplosiva nelle ultime settimane ci hanno pensato le notizie che arrivano dal fronte. La più classica delle faide condominiali si è così trasformata in uno scontro senza esclusion di colpi. Dove le armi, in questo caso, non sono bombe o i missili ipersonici, ma le denunce che rimbalzano da un appartamento all’altro.

Tutto comincia a fine marzo, quando la russa si presentata dai carabinieri, insieme all’avvocato Stefano Caroli, per mettere nero su bianco una querela a carico dei dirimpettai ucraini. La donna sostiene infatti che i vicini di casa, nel tempo, gliene avrebbero combinate di tutti i colori, rendendo di fatto impossibile ogni forma di convivenza. Dispetti di ogni tipo, come parcheggiare la macchina nel posto a lei riservato, oppure far fare i bisogni al cane dove non si dovrebbe, o ancora organizzare festicciole sparando la musica a tutto volume. Bisticci normalissimi, come chiunque abita in un condominio sa bene. Di recente la guerra ha però riacceso vecchie rivalità, inasprendo le tensioni tra i condomini. "Mi odiano perché sono russa" afferma la donna, la quale sostiene di essere stata invitata a tornarsene "da Putin". Il che è tutto da dimostrare, ma nel frattempo la segnalazione ai carabinieri è stata presentata.

A due mesi di distanza ecco arriva il contrattacco. Questa volta a rivolgersi ad un avvocato sono gli ucraini. Che hanno formalizzato una contro-querela contro la vicina di casa russa, accusandola di aver danneggiato dei beni di loro proprietà. Circostanza che, secondo l’avvocato dalla famiglia, sarebbe aggravata da una componente, quella della dell’odio razziale. Accuse pesanti, che però la diretta interessata respinge al mittente e dipinge come frutto di fantasia.

Agli inquirenti, che hanno avviato indagini preliminari, spetta ora il compito di svolgere degli approfondimenti, valutando le affermazioni di una parte e dell’altra.

Lorenzo Muccioli