REDAZIONE RIMINI

Sacchetti: "Ripetiamo la partita", Tassinari: "Niente squalifica"

L’episodio di razzismo durante la partita di basket femminile Under 19 tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena ha...

Il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, ha espresso sdegno: «Sempre più spesso gli spalti diventano teatri di insulti»

Il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, ha espresso sdegno: «Sempre più spesso gli spalti diventano teatri di insulti»

L’episodio di razzismo durante la partita di basket femminile Under 19 tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena ha suscitato indignazione e condanna unanime. Il senatore Marco Croatti (M5S) ha espresso il proprio sdegno: "Quanto accaduto è grave, inaccettabile e profondamente sbagliato. Offende tutti noi. Voglio esprimere la mia solidarietà alla giovane atleta, il cui coraggio merita rispetto e sostegno".

Forte la reazione di Fondamenta - Alleanza Verdi e Sinistra: "Preoccupante che insulti come ‘sei una scimmia’ provengano da un genitore, primo riferimento educativo. È un lavoro culturale che dobbiamo portare avanti con determinazione".

La parlamentare Rosaria Tassinari (FI) ha chiesto alla Federazione di non sanzionare la vittima: "La reazione della ragazza è comprensibile e non può essere punita. Sarebbe ingiusto colpire chi è stato offeso invece di chi ha pronunciato l’insulto. Lo sport deve essere un ambiente sano e accogliente".

Anche il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, ha espresso sdegno: "Sempre più spesso gli spalti diventano teatri di insulti. Le istituzioni devono promuovere il rispetto. Chiedo che la partita venga ripetuta per dare un segnale forte".

Sacchetti propone inoltre un gesto simbolico: "Sarebbe opportuno che la ragazza offesa e la figlia di chi ha pronunciato l’insulto si incontrassero e si abbracciassero, per insegnare agli adulti il vero significato del rispetto". La segretaria del Pd di Santarcangelo, Paola Donini, ha parlato di “vergogna”: "Lo sport è portatore di valori di civiltà e rispetto. Non possiamo permettere che vengano infangati da chi non ne comprende i principi". L’episodio evidenzia un problema più ampio. “Servirebbero corsi di educazione per genitori e adulti”, ha osservato Sacchetti, "perché i bambini sanno già che siamo tutti uguali". L’augurio unanime è che episodi simili non si ripetano più e che lo sport torni a essere un luogo di rispetto, inclusione e crescita per tutti.