Sala Bingo chiusa, chiesti danni per 4 milioni

A cinque anni dalla serrata dell’esercizio di viale d’Annunzio la società titolare fa causa al Comune con una maxi richiesta risarcitoria

Sala Bingo chiusa, chiesti  danni per 4 milioni

A cinque anni dalla serrata dell’esercizio di viale d’Annunzio la società titolare fa causa al Comune con una maxi richiesta risarcitoria

A cinque anni di distanza dalla chiusura, imposta dal Comune alla sala Bingo di viale D’Annunzio, arriva la richiesta danni nei confronti dell’amministrazione comunale per una cifra di 3 milioni e 850mila euro. A presentarla attraverso un ricorso al Tar, è la società Beach & Beach, titolare della sala Bingo che si trovava in viale d’Annunzio a due passi da piazzale Azzarita. Oggi la società chiede di essere risarcita dopo che il Consiglio di Stato le ha dato ragione annullando gli atti con cui il Comune nel 2019 aveva imposto la chiusura e conseguente delocalizzazione dell’attività in base al regolamento sulle sale da gioco per la prevenzione delle patologie legate al gioco, approvato l’anno precedente.

Il regolamento risale al 2018 quando l’amministrazione recepisce le indicazioni della Regione Emilia Romagna e procede a normare le sale da gioco sul territorio comunale. Quelle che sono vicine ai siti sensibili devono chiudere e traslocare. Vicino alla sala bingo c’è la chiesa dell’Alba, Gesù Redentore. Così come per tante altre sale da gioco in città arriva la comunicazione del Comune. E’ il marzo del 2019 quando alla società giunge la il provvedimento che intima la chiusura entro sei mesi. Di mezzo prova a mettersi l’Agenzia delle dogane e dei monopoli che chiede al Comune una proroga dei termini, ma dal municipio si replica nell’ottobre del 2019 con un provvedimento di ‘divieto di prosecuzione dell’attività si sala raccolta del bingo all’insegna Bingo Riccione’. Così la sala chiude e parte una lunga battaglia legale al Tar. La sentenza del tribunale regionale dà ragione all’amministrazione comunale, ma la società non ci sta e ricorre al Consiglio di Stato. Il 2 gennaio la sentenza dei giudici di Palazzo Spada ribalta tutto accogliendo il ricorso della società e annullando gli atti comunali. Stando a quanto rilevato dal Consiglio di Stato attraverso le perizie di tecnici, risulta che “la ri-collocazione nel territorio del Comune di Riccione dell’attività della sala Bingo, quale quella della ricorrente, è stata di fatto resa impossibile - tale cioè da rendere in concreto inesigibile la delocalizzazione - dalla tipologia degli ambiti territoriali di destinazione. Risultano infatti da quanto sopra individuati precisi limiti urbanistico-edilizio impeditivi del trasferimento”. In altri termini non vi sarebbero edifici o luoghi in cui avrebbe potuto trasferirsi l’attività della sala Bingo che va inserita tra ‘le attività, sportive e di spettacolo’.

La società Beach & Beach ha dunque vinto ed ora passa all’incasso aprendo un nuovo contenzioso legale con una richiesta danni milionaria. Non è l’unica società ad essersi vista chiudere dal Comune la sala giochi avendo poi vinto la battaglia legale con conseguente richiesta danni. In fila per ottenere il risarcimento c’è anche la società che aveva la sala giochi in viale Milano, a pochi metri da Viale Ceccarini. In questo caso la richiesta di risarcimento ammonta a circa 600mila euro.

Andrea Oliva