ALDO DI TOMMASO
Cronaca

Saluti dalle vacanze: “Magiche emozioni, le cartoline resistono col passare del tempo”

Oggi in Italia se ne stampano 40milioni l’anno, fra le aziende specializzate c’è la Litoincisa87 di Rimini, il titolare Silvano Cangiari: "Un tempo ne facevamo dieci milioni ma per una sola città"

Saluti dalle vacanze: "Magiche emozioni,  le cartoline resistono col passare del tempo"

Saluti dalle vacanze: "Magiche emozioni, le cartoline resistono col passare del tempo"

Rimini, 3 settembre 2023 – Le cartoline. Un pezzo di storia racchiuso in una foto. Quante volte arrivati in vacanza, o in un posto speciale, ci si recava all’edicola e si sceglieva un’immagine che potesse trattenere quel ricordo per mandarlo ai cari? E poi subito dopo la corsa al francobollo, al pensare e poi scegliere le parole giuste da scrivere su quello spazio bianco a disposizione. Sembra un racconto antico. Ma si tratta di un fenomeno che fino a 15 anni fa faceva parte dell’ordinario. Ora fra tweet, storie e ‘Be Real’ ce ne stiamo un po’ tutti dimenticando. Secondo i sondaggi di Skyscanner, sito tra i leader mondiali nel settore ricerca e comparazione viaggi, è soltanto un uomosu venti, ormai, a tenere in vita l’antica consuetudine. Come diceva Vasco Rossi però ‘C’è chi dice no’. Si tratta di Silvano Cangiari, titolare della Litoincisa87. Un’azienda riminese nata alla fine degli anni Ottanta come classica tipografia e divenuta celebre come ‘cartolinaia’ successivamente.

Cangiari, come è nata la sua Litoincisa?

"Nel 1987 abbiamo fondato un’azienda nel campo della prestampa. Già dal 1995 però ci siamo dedicati anche e soprattutto nella produzione di souvenir turistici, tra cui le cartoline".

Ma le cartoline sono scomparse?

"Beh, indicativamente prima dell’avvento dell’euro in Italia si producevano 400 milioni di cartoline l’anno. Con il passare degli anni e del progresso tecnologico, le tirature si sono abbassate e gli incassi sono andati scemando. Oggi si stampano meno di 40 milioni di pezzi l’anno".

E voi nel mercato italiano come vi inserite?

"Siamo rimasti in tre aziende ad occupare il ruolo di ‘cartolinaio’ nello stivale. Ad oggi noi di Litoincisa87 produciamo e vendiamo circa 8 milioni l’anno di cartoline".

Quest’anno come sta andando?

"Bene. Stiamo avendo un boom di vendite dei nostri prodotti. Il turismo dopo gli anni di chiusure della pandemia è tornato a pieno regime. Già l’anno scorso, abbiamo avuto un miglioramento. Va detto però che le cartoline, intese come quelle di una volta, rappresentano meno del 10% dei nostri guadagni".

Come sono cambiate le cartoline?

"Prima un turista poteva scegliere di comprare una fotografia o al massimo un collage di più immagini. Tutto fatto artigianalmente. Adesso con la digitalizzazione si stampano delle vere e proprie grafiche elaborate al computer. Si è semplificato molto il processo della loro realizzazione".

Ma qual è il loro futuro?

"Difficile dirlo. Ad oggi vanno molto di moda le cartoline delle grandi piazze, da Firenze a Genova, c’è sempre un’importante richiesta. Attirano molto anche le cartoline vintage, quelle storiche in bianco e nero. Ma i piccoli paesi non vengono più raffigurati in quelle carte. Negli ultimi tempi c’è stata un leggera ripresa, ma è ancora molto bassa".

Ma anche all’estero è così?

"No, basta spostarsi in Francia per vedere come il mercato relativo alle cartoline sia ancora solido. La tradizione lì è ancora molto forte. Ad esempio nelle festività natalizie".

Lo spieghi.

"In Francia l’uso di mandarsi gli auguri di Natale tramite biglietti cartacei è ancora molto diffuso. L’avvento dei social media non li ha bloccati".

Condividere i propri ricordi con le cartoline prima era quindi un’arte. Un processo lento, certo. Ma forse il fascino che tutto ciò aveva risiedeva in questo. Nella preparazione della cartolina, nel porre attenzione ad ogni singola parola scritta, nella ricerca della buchetta rossa di spedizione e nella lunga, a volte molto lunga attesa, che quel messaggio arrivasse a destinazione.