Hanno dovuti portarli via uno a uno dalla loro casa. Che è diventata finita troppo ‘selvatica’, per colpa di tutto quel fango che continua a scendere dalla collina. È dovuta intervenire l’unità di emergenza Lav per trarre in salvo i 55 cani ospitati nel rifugio di Sant’Agata Feltria, la ’Casa selvatica’. Dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni, le aree attorno allo stabile sono tornate a essere degli acquitrini dove affondare nel fango. L’evacuazione dei quattrozampe è iniziata ieri, senza sosta, per soccorrere soprattutto gli esemplari più anziani e quelli con maggiori problemi, da una condizione che avrebbe potuto comprometterne la salute.
"Il rifugio si trova in una zona geologicamente complessa – dice Beatrice Rezzaghi responsabile dell’unità di emergenza Lav – L’area era già stata alluvionata durante l’emergenza del 2023 e con le piogge di queste ultime settimane è nuovamente andata sott’acqua. Siamo all’opera da venerdì con l’unità di emergenza Lav e l’ambulanza veterinaria. Grazie alle persone formate per portare in salvo gli animali in condizioni di difficoltà e emergenza, siamo riusciti a essere un aiuto concreto per questi cani e le persone che si occupano di loro". I cani sono stati trasferiti temporaneamente in diversi rifugi sparsi in tutta la regione.
La ’Casa selvatica’ ha aperto i battenti circa sette anni fa. I problemi idrogeologici sono emersi in tutta la loro forza il 16 maggio del 2023, nel giorno in cui iniziò l’alluvione che ha devastato la Romagna. Da allora il fango è tornato a far visita ai cani ospiti della ‘Casa’ per ben tre volte, l’ultima pochi giorni fa. I volontari che gestiscono la struttura di accoglienza per cani da oltre un anno cercano un’alternativa: purtroppo averla ancora trovata. Ma sono anche consapevoli che non è pensabile proseguire aspettando la prossima alluvione. Per questo la ’Casa selvatica’ chiude.
Adesso occorre trovare una casa ai 55 cani portati via. Come Poldo, cane anziano di grossa taglia che con l’acqua e il fango aveva iniziato ad avere problemi alle zampe e a sentire dolore. Volontari e Lav lanciano anche un appello a chi voglia accogliere o adottare i cani che hanno lasciato il rifugio. "Chiunque abbia la possibilità di accogliere cani in stallo si metta in contatto con le volontarie del rifugio tramite il numero 351.5478144. Verranno valutate tutte le offerte", chiude Rezzaghi.
Andrea Oliva