San Marino, il campione di ciclismo Antonio Tiberi uccide il gatto del ministro. "Ora va cacciato"

Il 21enne spara con una carabina all’animale. Condannato a pagare multa di 4mila euro. Il professionista è stato sospeso dalla sua squadra. "Sono pentito, è stato un gesto stupido"

Il ministro al Turismo di San Marino Federico Pedini Amati, a destra. A sinistra, il gatto ucciso. Nel tondo, Antonio Tiberi

Il ministro al Turismo di San Marino Federico Pedini Amati, a destra. A sinistra, il gatto ucciso. Nel tondo, Antonio Tiberi

San Marino, 1 marzo 2023 – Più di un colpo esploso dalla finestra di casa sua, a San Marino. Uno dei quali colpisce alla testa un gatto, uccidendolo. A premere il grilletto della carabina ad aria compressa è Antonio Tiberi, ciclista professionista di 21 anni, bronzo agli Europei del 2018 e oro nella cronometro juniores ai Mondiali 2019 già in gara a Vuelta e Giro di Lombardia, italiano e residente a San Marino dal mese di marzo dello scorso anno, attratto dalla legge sulla residenze atipiche per sportivi.

Il gatto colpito a morte era di proprietà, adottato qualche anno fa, del ministro al Turismo di San Marino, Federico Pedini Amati. E’ una sera di giugno scorso, il 21 per la precisione. Quella sì come tante altre. Il segretario di Stato sammarinese è sul terrazzo con la figlia. Quando sente esplodere un colpo. Poi un altro. Prende il telefono e compone il numero della Gendarmeria. Il gatto è sul tetto, ucciso da un colpo che lo ha colpito in pieno alla testa.

Da qui scattano le indagini e una meticolosa inchiesta penale che presto, tra autopsia, testimonianze dei residenti, titolari di armi e linee di tiro, portano a Tiberi. Che quella carabina depotenziata l’aveva acquistata qualche giorno prima e aveva deciso di provarla dalla finestra. Prendendo di mira, tra un cartello stradale e l’altro, anche un gatto che passava di lì, sui tetti del centro storico della piccola Repubblica in una sera d’estate.

Tiberi, interrogato dal giudice, ammette tutto e pochi giorni fa è arrivata la sentenza.

Il campione di ciclismo, che non ha precedenti, è stato condannato a pagare una multa di 4.000 euro. La carabina è confiscata.

Il ciclista chiede scusa, il ministro proporrà ai colleghi che al campione italiano venga ritirata la residenza.

"Certo che lo chiederò – dice Pedini Amati – A San Marino non abbiamo bisogno di queste persone. Mi dispiace perché stiamo parlando di un ragazzo giovane, ma non si può ammazzare un animale domestico e cavarsela con 4.000 euro di multa".

"Sono profondamente pentito di quanto è successo – scrive su Instagram Tiberi accompagnando le parole con una foto con sfondo nero – È stato un gesto stupido e irresponsabile, della cui pericolosità mi sono reso conto a posteriori. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze del mio gesto. Chiedo scusa alla mia squadra, vittima incolpevole della vicenda e al Segretario Pedini Amati per il danno emotivo che gli ho causato, così come ai cittadini di San Marino".

Su Tiberi si è abbattuta anche una squalificata di 20 giorni senza retribuzione, annunciata ieri dalla sua squadra, la Trek-Segafredo. "Non correrà al trofeo Laigueglia, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Torino".