San Marino non è più la terra della movida

Pochi clienti nei locali e nei negozi del Titano, la Repubblica ora si sente isolata: "Sono venuti a mancare i riminesi e i turisti"

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di Manuel Spadazzi

"C’è posto per due? Non abbiamo prenotato". "Nessun problema", risponde il cameriere, mentre si affretta a preparare il tavolo. Già: il posto c’è eccome ora, a San Marino. Nei ristoranti. Nei bar. E anche i negozi non si ammazzano di lavoro. Con Rimini e l’Emilia Romagna (e le Marche) in ’zona arancione’ e il divieto di spostamenti da ieri, il centro storico del Titano si è svuotato. Poca, pochissima gente in giro: solo i sammarinesi e qualche turista arrivato qui nei giorni scorsi. Pochi anche i controlli delle forze dell’ordine, almeno sulla superstrada, sia in entrata che in uscita da San Marino.

Pensare che sul Titano ci sono già le casette del villaggio di Natale (apriranno a dicembre), i primi i primi decori e allestimenti natalizi, i chioschi con vinbrulè e castagne. Ma c’è poco da festeggiare: la Repubblica è rimasta isolata, con Emilia Romagna e Marche scivolate in zona arancione. "Cosa vi aspettavate? La gente non può più girare...", allarga le braccia il titolare di un ristorante del centro. "Poca gente, mancano i turisti e le persone che venivano in giornata per farsi un giro e mangiare, in particolare da Rimini e Pesaro", conferma anche Nicola Gualtieri, il titolare del ristorante Diamond. Nei tavoli esterni del locale ci sono solo tre persone a mangiare. Sono tre turisti: "Siamo di Parma e siamo arrivati venerdì, prima che l’Emilia Romagna venisse dichiarata zona arancione". Al ristorante stellato Righi, come negli altri locali del centro, non c’è stato il pienone. Mentre una coppia discute con lo chef (e titolare) Luigi Sartini gli ultimi dettagli per il menu del matrimonio, il personale prepara già per la cena. "Era normale che andasse così: non lavoriamo solo con i sammarinesi, e se la gente non può più girare è chiaro che cala il pubblico – dice Melania Sartini, la figlia dello chef – Ma non è che anche nelle settimane scorse San Marino fosse diventata la capitale della ’movida’, come invece qualcuno voleva far credere".

Se i bar e ristoranti piangono, i negozi non ridono. "La differenza oggi (ieri per chi legge, ndr) con le altre domeniche si è sentilocali eccome. Mancano le persone da fuori", racconta Alessandra, titolare di un negozio di borse e accessori in pieno centro. "Questo non è periodo di turisti, ma di domenica almeno prima c’era un po’ di movimento di persone dal circondario di Rimini e delle Marche. Adesso abbiamo perso anche quello", osservano dalla gioielleria Ciacci. Pure nei centri commerciali di San Marino non c’è la solita ressa. Le scene viste appena una settimana fa all’Atlante e in altre strutture sembrano già un pallido ricordo.