Sanità Rimini covid, 20mila esami da recuperare. Mancano i cardiologi "Caccia ai rinforzi"

L’Ausl fa il punto dopo il caso sollevato da Giovagnoli, costretto ad attendere fino a giugno 2021 per elettrocardiogramma e visita

Pazienti in coda all’esterno per prenotare gli esami al Cup

Pazienti in coda all’esterno per prenotare gli esami al Cup

Rimini, 30 settembre 2020 - Mancano i cardiologi. E ci sono ancora 20mila visite ambulatoriali ed esami specialistici, saltati a causa dell’emergenza sanitaria, da recuperare. Insomma: gli effetti del Covid si fanno ancora sentire sulla sanità riminese, nonostante gli sforzi dell’Ausl per tornare alla normalità.

Il caso sollevato ieri dall’ex presidente del consiglio comunale di Rimini Giorgio Giovagnoli, al quale è stato dato appuntamento a giugno del 2021 per fare un elettrocardiogramma con visita dal cardiologo, non è isolato. E lo conferma la stessa Ausl: "In effetti sul territorio di Rimini si scontano al momento vari problemi per la cardiologia", dovuti sia al recupero delle prestazioni saltate nei mesi del lockdown sia "alla carenza di cardiologi, aggravata da alcune dimissioni".

Per questo l’azienda sanitaria, da mesi, è a caccia di rinforzi. Impresa tutt’altro che semplice "per la carenza di medici sul mercato del lavoro". E’ stato trovato finora un solo cardiologo, "che prenderà in servizio a breve". Per sopperire alla carenza, si provvederà a utilizzare a Rimini medici di altre zone della Romagna. Inoltre "si sta lavorando per aumentare le prestazioni fornite (tramite convenzione, ndr ) dalle strutture private, comprese alcune nuove per ridurre le attese". L’Ausl, scusandosi "con Giovagnoli e tutti coloro incappati nello stesso problema", assicura il massimo impegno per recuperare le prestazioni sanitarie rinviate a causa del lockdown e fa il punto sulla situazione: "Su circa 120mila visite ed esami saltati, ne sono stati ricollocati già 100mila (l’83% circa)". Ne restano ancora 20mila: saranno progressivamente recuperati.

Le lunghe attese non sono l’unico problema: anche la prenotazione al telefono di una visita o di un esame resta complicato tramite il Cup (il centro unico di prenotazioni). Da lunedì scorso è attivo il Cup unico della Romagna, ma questo, assicura l’Ausl, non ha peggiorato la situazione, anzi: l’ha migliorata. Il problema è che "il sistema gestisce ancora un numero elevato di chiamate: 200mila al mese, il doppio rispetto ai mesi pre-Covid". Per ridurre attese e disagi il centro di prenotazioni è stato potenziato con 16 operat oriin più, "ma si è consapevoli che, data la mole di chiamate, vi sono ancora in alcuni casi di tempi d’attesa lunghi". La situazione però è migliorata rispetto a qualche settimana fa: negli ultimi giorni "il tempo medio di attesa è intorno ai 4 minuti e oltre il 90% delle chiamate è andato a buon fine". Inoltre gli utenti (come spiega la messaggistica del Cup) possono lasciare il proprio numero, per essere così richiamati o il giorno stesso o la mattina dopo.