
"Nessuna diffamazione: si tratta di semplice diritto di cronaca". Sono le parole di Giulio Magnisi, l’avvocato del foro di Bologna che assiste Red Ronnie, critico musicale e conduttore radiofonico, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta scaturita da una querela di Walter Delogu. L’ex autista e stretto collaboratore di Vincenzo Muccioli, fondatore della comunità di San Patrignano, nei mesi scorsi aveva dato inizio a una battaglia legale, ritenendo di essere stato diffamato dalle dichiarazioni rilasciate da Red Ronnie e da Andrea e Giacomo Muccioli (i figli di Vincenzo) in alcune interviste riportate dalla stampa locale e nazionale e da alcuni siti web, nelle settimane successive alla messa in onda della docuserie targata Netflix Sanpa. Luci e tenebre di San Patrignano", che proprio in quel periodo era finita al centro di feroci polemiche.
Accuse che Red Ronnie, attraverso il suo legale, respinge al mittente. "La questione è molto semplice – afferma l’avvocato Magnisi – Noi dovremmo rispondere di un’intervista concessa ad un giornale online di Roma, dove esprimiamo dei giudizi su Walter Delogu affermando delle cose legate sia a quello che era stato già scritto, abbondantemente e a più riprese, da altri prima di noi, sia a quello che veniva fuori dalla sentenza di Rimini. Quindi è uno di quei casi in cui ci si è attenuti a un diritto di cronaca". "Le dichiarazioni del mio assistito – aggiunge il legale – recepiscono cose già note e arcidette, che riguardavano una sentenza a carico di Delogu per estorsione. Non mi sembra che lui sia uscito particolarmente fuori dal limite del diritto di cronaca". Le dichiarazioni di Red Ronnie, spiega ancora l’avvocato, erano "accompagnate certamente da una critica, in quanto Red Ronnie sicuramente è sempre stato molto vicino all’esperienza Muccioli". Sul piano processuale, l’avvocato annuncia che avanzerà "un’eccezione di incompetenza territoriale, perché secondo noi su questa vicenda, isolata rispetto a quella dei figli di Muccioli, è competente Roma".
Nella querela che ha depositato Walter Delogu - padre della nota conduttrice Andrea – vengono citati stralci delle varie interviste, come quella in cui Red Ronnie avrebbe attribuito a Delogu il fatto di "aver puntato il coltello contro Muccioli, minacciandolo e chiedendogli dei soldi altrimenti avrebbe divulgato la cassetta incriminata", e di aver così "provocato la morte di Vincenzo, perché quel gesto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Nel frattempo la Procura di Rimini, nella figura del sostituto procuratore Davide Ercolani, ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di diffamazione avanzata dai fratelli Muccioli contro gli autori e i produttori della docuserie di Netflix.