Rimini, 29 marzo 2025 – Non sarà immediata. Anzi. Salvo sorprese la decisione che il giudice per le indagini preliminari sarà chiamato a prendere al riguardo della scarcerazione di Louis Dassilva non arriverà prima di metà aprile.
Prendendosi dunque un tempo proporzionato a un incidente probatorio dai connotati elefantiaci. Trenta ore di testimonianza, spalmate su tre giorni. Una pioggia di quasi mille domande complessive. E una versione, quella di Manuela Bianchi, che in quanto acquisita in incidente probatorio andrà a costituire direttamente un elemento utilizzabile in un eventuale processo.
I tempi dell’iter
Ecco perché al termine della maratona conclusasi giovedì sera, il gip Vinicio Cantarini ha dettato i tempi che scandiranno l’iter prima del parere sulla scarcerazione in base alla attenta valutazione dell’attendibilità o meno delle parole di Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli ed ex amante proprio dell’indagato per l’omicidio dell’anziana: Louis Dassilva.
Per la procura ci sarà tempo fino a martedì per depositare la propria memoria in opposizione alla scarcerazione del senegalese. Ma non è tutto. Entro sabato prossimo tutte le parti in causa avranno facoltà di depositare le rispettive osservazioni sull’incidente probatorio appena concluso e al cui centro ci sono le dichiarazioni della Bianchi. Sotto questo aspetto, già durante l’incidente probatorio sia procura che avvocati difensori di Dassilva hanno preannunciato il deposito di perizie tecniche di parte.

Consulenza sui cellulari
Dal lato della difesa dell’indagato ci sarebbe sia una consulenza sull’attività del cellulare di Manuela sia su quello di Dassilva, per contestualizzare che i 41 passi compiuti dal senegalese nel periodo in esame siano avvenuti tra le mura di casa e non nel sotterraneo di via del Ciclamino, dove lo ha collocato l’ex amante. Dall’altro lato però ci sono le contro-perizie della procura che concluderebbero esiti contrari, come anche una perizia fonometrica ritenuta di grande rilevanza, sull’audio della telecamera in garage del 4 ottobre ’23. Una perizia che, per quanto trapelato, avrebbe isolato Manuela parlare nel sotterraneo con qualcuno prima di scoprire il cadavere della suocera. Secondo la perizia di parte della procura quel qualcuno sarebbe proprio Louis Dassilva, mentre i suoi difensori escludono invece questa circostanza.
Dopo sabato prossimo comunque, una volta ricevute tutte le osservazioni di parte il giudice si è riservato una ulteriore decina di giorni per poter vagliare attentamente tutti gli elementi a disposizione prima di decidere in merito alla scarcerazione o meno di Louis Dassilva.