Schiacciati dalle frane Tasse e tributi sospesi in cinque comuni piegati dal maltempo

La Regione chiede al governo il blocco e il rinvio dei pagamenti per le aree più colpite sul territorio dell’Emilia-Romagna. Ci sono Montescudo, Casteldelci, Sant’Agata, Novafeltria e San Leo.

Schiacciati dalle frane   Tasse e tributi sospesi  in cinque comuni  piegati dal maltempo

Schiacciati dalle frane Tasse e tributi sospesi in cinque comuni piegati dal maltempo

Sospensione o rinvio dei termini per il pagamento di tasse e contributi nei Comuni dove non è possibile continuare le normali attività economiche a causa dei danni provocati dall’alluvione. Sono almeno cinque le amministrazioni dell’entroterra riminese che potrebbero accedere a un primo pacchetto di aiuti richiesto dall’Emilia-Romagna al governo. Le misure, stando a quanto si apprende in una nota della Regione, potrebbero essere varate già durante il consiglio dei ministri di oggi. Intanto è stato trasmesso all’esecutivo il primo elenco provvisorio dei Comuni più colpiti, ma la Regione considera di aggiornarlo qualora si ravvedano "situazioni peggiorative" in altre località escluse ma duramente colpite dalle piogge. L’elenco a oggi include San Leo, Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Casteldelci e Montescudo. I criteri identificati dalla Regione per accedere agli aiuti, contemplano soprattutto "l’oggettiva impossibilità di poter continuare a garantire il normale svolgimento delle attività produttive", ma anche le "interruzioni alla normale vita sociale della popolazione", ovvero le situazioni emergenziali di vero e proprio isolamento in cui versano decine e decine di famiglie.

Ieri alcuni sindaci e consiglieri provinciali sono stati impegnati in un primo sopralluogo in Valmarecchia e Valconca, allo scopo di stabilire l’entità dei danni e quantificare la spesa per il ripristino delle condizioni di sicurezza e transitabilità della rete stradale. Insomma, un monitoraggio tecnico dal vivo nei territori duramente colpiti da smottamenti e frane. I sopralluoghi proseguiranno in questi giorni, per acquisire un quadro più dettagliato delle criticità. Attualmente risultano ancora chiuse al traffico 46 strade nel Riminese. Al monitoraggio, organizzato dal presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad, partecipano i consiglieri provinciali delegati e i sindaci di Misano Adriatico, San Giovanni e Santarcangelo. Giovedì poi Sadegholvaad incontrerà le Unioni dei Comuni della Valconca e della Valmarecchia per fare il punto sulla situazione. Stando a una prima stima – rilasciata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore Andrea Corsini durante un incontro avvenuto con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – alla provincia di Rimini servirebbero complessivamente 8 milioni di euro per riparare i danni alle rete viaria provinciale danneggiata da frane e smottamenti. A ciò vanno aggiunti 700mila euro per il ripristino delle strade a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria. La stima dei danni per San Leo, spiega il sindaco Leonardo Bindi, si aggirerebbe invece fra i "5 e i 10 milioni".

"Ancora presto – spiegano i sindaci di Pennabilli e Novafeltria, Mauro Giannini e Stefano Zanchini – per quantificare i danni, anche a causa delle frane che continuano ad aprirsi". Di certo rimane che la Provincia si atterrà per ora soltanto agli interventi più "urgenti", passando poi la palla a Regione e governo per gli "interventi strutturali più rilevanti" che richiederanno fra l’altro "ingenti risorse".

Andrea G. Cammarata