Umberto Sorrentino schiacciato dai bancali, onda d’odio sui social

La sindaca di Cattolica attacca i leoni da tastiera: "È una tragedia, la vittima era conosciuta in città"

Rimini, 21 aprile 2022 - "Si potrà morire così, facendo il proprio lavoro onestamente?". "L’ennesima morte sul lavoro". "Se l’ha (sic) proprio cercata". Sono alcuni dei commenti ripugnanti apparsi sui social alla notizia della morte del 47enne Umberto Sorrentino, disoccupato, alloggiato in una casa popolare, rimasto schiacciato da un bancale, sul retro di un supermercato, dal quale voleva portare via delle bottiglie d’acqua. Non tutti i leoni da tastiera sono allineati (per fortuna) nello sparare a zero sulla vittima, all’insegna de "Se l’è cercata". "Commenti vergognosi", scrive Donata M. Non è la sola. "Spesso la gente che ha troppo non capisce i problemi di chi non ha niente", fa eco Michele.

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"Sono molto amareggiata per quanto letto sui social – dice la sindaca Franca Foronchi –. E’ morta una persona, giovane, conosciuta in città. Una tragedia di fronte alla quale non c’è sentimento di pietà nè di rispetto. Mi viene in mente la celebre frase di Umberto Eco". Questa: "I social media hanno dato voce a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel".

"Commenti inaccettabili quelli apparsi sui social – osserva l’assessore a Servizi sociali Nicola Antonio Romeo –. Parole assolutamente irricevibili. Dimostrazioni di disprezzo che non giovano a nessuno. Bisogna essere molto più rispettosi, saper ascoltare, saper cogliere i bisogni anche di chi è in difficoltà, e si tratta di un numero crescente di cittadini. Vedo molte persone arrabbiate scaricare la propria rabbia sui social in maniera incontrollata".

La vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini, parla di "bieco frasario dell’orrore scatenato sui social locali alla notizia della tragedia in cui ha perso la vita un uomo a Cattolica". "Un dramma che invece di destare pietà e compassione, ha scatenato il peggio da alcune persone, che dietro la tastiera si sono sentite libere di poter dar fondo ad un registro spietato di volgarità, disumanità e violenze verbali di ogni tipo, davanti a una persona morta... Contro questo odio è sempre più necessario uno sforzo di autentica resistenza, non solo per sradicare modelli culturali violenti, ma anche per dare rispetto alla vita umana". Non si farà l’autopsia, nessun dubbio sulla dinamica della morte. La Procura farà però ulteriori indagini per chiarire eventuali responsabilità di terzi, anche sulla base della relazione dei carabinieri e dell’Ispettorato del lavoro. Sotto la lente l’area dove erano posizionati i bancali, sul retro del locale, che risultava accessibile a tutti. Se dovessero emergere eventuali responsabilità, potrebbe configurarsi l’ipotesi di omicidio colposo.