LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Sciacalli senza scrupoli. Truffano gli anziani dopo la morte di Antonia

Si fingono membri delle forze dell’ordine, contattano le persone sostenendo che un loro familiare sia coinvolto nell’incidente, chiedendo denaro per evitare l’arresto. Nel frattempo l’autopsia conferma l’ipotesi dell’investimento .

Il luogo dell’incidente (Foto Migliorini)

Il luogo dell’incidente (Foto Migliorini)

Sciacalli senza pietà. Disposti a tutto pur di fare soldi. Persino a speculare su una tragedia, come quella di Antonia Conti, la riccionese di 55 anni travolta un investitore che poi si sarebbe dato alla fuga, lasciandola a morire lì, non lontano da casa. La donna, illustratrice anatomica, è stata ritrovata senza vita mercoledì scorso in viale Galliano, a Riccione, all’incirca all’altezza dell’incrocio con via Settembrini. Era adagiata sul marciapiede della viuzza, con la testa appoggiata sul muricciolo di un condominio. A poche ore di distanza dal dramma, che resta ancora senza un colpevole – le ricerche del ’pirata della strada’, condotte dai carabinieri, proseguono senza sosta anche se al momento senza fortuna – alcuni truffatori hanno deciso di mostrare il loro lato peggiore.

Già da ieri, infatti, hanno incominciato a moltiplicarsi le segnalazioni di telefonate – soprattutto ai danni di anziani – da parte di sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine i quali asseriscono che un familiare della vittima (un figlio o un nipote) sarebbe implicato nell’incidente costato la vita ad Antonia, avanzando richieste in denaro per evitare l’arresto. Spesso i truffatori, cercando di mettere urgenza alla vittima per impedirle di fare le opportune verifiche, si offrono di passare addirittura da casa per farsi consegnare il contante. La notizia ha fatto rapidamente il giro dei social. Carabinieri e polizia hanno ribadito nuovamente che nessun esponente delle forze dell’ordine chiede denaro per assistere i cittadini e di segnalare immediatamente i tentativi di truffa ai numeri di emergenza.

Ieri, nel frattempo, il medico legale Donatella Fedeli ha completato l’autopsia sul corpo della povera riccionese, disposta dal pubblico ministero di turno, Daniele Paci. Un esame che dovrebbe aiutare gli inquirenti a comprendere meglio la dinamica del misterioso scontro. I primi riscontri sembrano confermare la ricostruzione iniziale: Antonia sarebbe stata investita, forse alle spalle (questo almeno lascia intendere la profonda ferita nella zona lombare), da una macchina o da un furgone. Le lesioni interne riscontrate sono compatibili, appunto, con un investimento: esclusa la pista dell’aggressione. È molto probabile che il mezzo, poi scomparso nel nulla come un fantasma, stesse viaggiando a velocità sostenuta ed è quasi impossibile che il conducente non si sia accorto dell’urto – che è stato molto violento – decidendo quindi autonomamente di fuggire e di lasciare la 55enne agonizzante in strada. Non si sa se quest’ultima sia morta sul colpo o in un secondo momento. Forse l’impatto potrebbe essere avvenuto più lontano dal luogo del ritrovamento: ipotesi che implicherebbe un trascinamento del corpo, come alcuni segni ritrovati sul cadavere potrebbero suggerire. Ma non si esclude nemmeno che l’investimento, coperto dal rumore delle pulizie che venivano compiute dalla nettezza urbana, possa essere avvenuto là dove Antonia è stata trovata morta. Le telecamere della zona, passate scrupolosamente al setaccio dagli investigatori, mostrano la donna che cammina in viale Galliano, ma non il momento dell’impatto. Allo stesso modo paiono non esserci testimoni del drammatico incidente. Una residente ha confermato di aver visto Antonia, l’altra mattina in viale Galliano, intenta a passeggiare. La stranezza è che dopo l’urto non sono stati rinvenuti né detriti né piccoli pezzi di carrozzeria, né segni di frenata sull’asfalto. Nessuno ha visto né udito nulla, nonostante le numerose abitazioni che si affacciano lungo la strada. La Procura di Rimini ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Lorenzo Muccioli