
Manifestazione di protesta contro la dirigente dell’istituto. Sale la tensione dopo settimane di proteste e contestazioni . Tra i ragazzi anche il professore sospeso: "Grazie di tutto" .
‘Liberiamo il Serpieri’ era scritto sullo striscione appeso alla recinzione della scuola. Fuori dal cancello, ieri mattina, c’erano circa 300 studenti, che hanno aderito allo sciopero autoproclamato dai ragazzi del liceo in segno di protesta contro la dirigenza scolastica. Megafono in mano, si sono alternati diversi studenti parlando dei problemi che vivono quotidianamente. Non sono mancati i cori contro la dirigente Francesca Tornatore, e anche il professore Marco Mangia ha voluto prendere la parola. "Grazie di tutto" ha detto ai ragazzi che lo hanno sostenuto in mesi per il docente difficili, dopo il provvedimento disciplinare avviato dalla dirigente nell’ottobre scorso e culminato con la sospensione dal servizio di una settimana a partire dalla giornata odierna. Il professore ha anche ricordato agli studenti: "Noi tutti siamo il Serpieri, grazie ancora di essere qua".
Le motivazioni che hanno portato allo sciopero ricalcano quelle già denunciate dagli studenti nel novembre scorso, quando a centinaia rimasero fuori dalla scuola. Restano le problematiche, spiegano gli studenti, relative all’organizzazione dei progetti scolastici e delle gite, alcune delle quali saltate anche negli ultimi giorni. In uno dei volantini circolati la settimana scorsa per annunciare lo sciopero, tra le motivazioni si ritrovava la mancanza di dialogo con la preside, sia da parte degli studenti che dei professori, che in precedenza avevano chiesto di convocare un collegio dei docenti per affrontare i vari problemi. Venerdì scorso si è tornati a parlare anche di sicurezza a scuola dopo che gli studenti hanno lamentato la chiusura delle porte di sicurezza con catenacci nel corso delle prime due ore, fino a quando il personale scolastico non ha tolto i lucchetti.
La tensione al liceo resta alta e lo sciopero di ieri si va a sommare a quanto accaduto dall’inizio dell’anno in poi. I provvedimenti disciplinari nei confronti dei professori Marco Mangia e Daniela De Simone sono stati avanzati nel mese di ottobre. Nelle stesse settimane anche il sindacato della Cgil lamentava le azioni della dirigenza sulla sicurezza a scuola. Tensioni progressive che avevano portato circa 400 genitori a scrivere una prima lettera alla dirigente e al provveditorato. Non avendo risposta era stata inviata una seconda pec con altrettante firme. Nei primi giorni di dicembre una ventina di genitori di una classe in cui insegnano i professori Mangia e De Simone, aveva scritto alla preside e al provveditorato pregando di rivedere la posizione che aveva portato ai provvedimenti. Anche in questo caso non era arrivata risposta.
In febbraio ad alzare la voce era stata la maggior parte dei docenti con una lettera in cui si lamentavano diversi aspetti da rivedere nella gestione dell’istituto, incluso il bilancio non approvato e un crollo delle iscrizioni per il prossimo anno.
Andrea Oliva