Scuola, al tempo pieno ci pensa il Comune

Progetto sperimentale alla elementare Lagomaggio. I bambini rimarranno al pomeriggio con educatori, prevista anche la mensa

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Tempo pieno, le famiglie lo chiedono, ma le scuole non riescono a esaudire le richieste. Una situazione di stallo che si procrastina da troppo tempo e alla quale il Comune vuole dare un taglio. Come? Facendo il tempo pieno. Dove lo Stato non è in grado di arrivare ha deciso di esserci il Comune. La prima esperienza di questo tipo nascerà alla scuola primaria Lagomaggio. Il progetto, al momento sperimentale, prevede il coinvolgimento delle due prime classi presenti nella scuola. Di fatto verranno aggiunte all’unica giornata già prevista dall’offerta educativa, altre quattro giornate di permanenza a scuola nel pomeriggio, che includono la mensa scolastica e i servizi di tipo ricreativo, socializzante e ludico con educatori ed educatrici professionisti. "Quello del tempo pieno - spiega la vicesindaca Chiara Bellini - è un ambito in cui Rimini conta un gap storico, siamo infatti il territorio della regione con meno classi a tempo pieno, una situazione non più procrastinabile. Come ho già avuto modo di spiegare, quello del tempo pieno è un ambito di stretta pertinenza del Ministero dell’Istruzione, che abbiamo provveduto ad informare e con il quale, tramite la collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, siamo in contatto e costante aggiornamento. Ma, viste le difficoltà attuali ad arrivare ad una soluzione di questo tipo, Rimini ha comunque deciso di avviare una sperimentazione locale che, se avrà riscontro positivo, potrebbe essere potenziata". La scuola di via Lagomaggio è un inizio. Già a dicembre i bambini potrebbero rimanere a scuola dopo pranzo. Le attività non saranno prettamente didattiche perché non rientrano nel percorso scolastico. "Il Comune non può sostituirsi certo allo Stato nelle sue prerogative istituzionali, ma insieme ad esso, la dirigenza scolastica, il personale e l’associazionismo, può lavorare ad una soluzione interessante ed utile sia per i genitori che per gli studenti. Un tempo pieno creativo dove si aggiungono contenuti di tipo diverso da quello prettamente scolastico, con un occhio alle capacità trasversali, ai laboratori, in una scuola che vorremmo rimodulare in maniera sempre più inclusiva e partecipativa. La speranza è di poter offrire in tutta la città le stesse possibilità, potenziando la partecipazione dei territori, il coinvolgimento delle realtà locali e l’intraprendenza di educatori e personale, mettendo al centro non le necessità burocratiche ma quelle delle famiglie, dei ragazzi e delle ragazze".

Andrea Oliva