Scuola, genitori in rivolta: "Mascherine sotto chiave"

Protesta alla Panzini: "Oltre 100mila lasciate marcire negli scatoloni". La difesa della preside: "La distribuzione è troppo complicata"

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"Dal ministero hanno inviato al nostro istituto 146.300 mascherine, per 1.375 alunni dei sei plessi, e 150 dipendenti tra docenti e personale ausiliario, ma vengono tenute a marcire negli scatoloni e noi dobbiamo comprarle ai ragazzi pagandole di tasca nostra". Scoppia la guerra delle mascherine alla scuola Panzini di piazza Gramsci. Genitori contro la dirigente Lorella Camporesi. Le rimostranze in una mail inviata dalla presidente del consiglio d’istituto, Federica Pugliese. Cui la Camporesi ha risposto, senza cedere di un millimetro. Perché? "E’ una questione squisitamete organizzativa – spiega la dirigente – distribuirle è complesso. Per darle ai dipendenti, in pacchi da 10, ci firmano la ricezione, perché è un bene dello Stato. Consegnarle ai minori vorrebbe dire far venire i genitori a firmare, complicato e inopportuno. Inoltre, la consegna dal ministero non è mai stata regolare, arrivano di tanto in tanto. Dandole tutte potremmo restare senza, e non abbiamo i mezzi per farlo, dovrebbe pensarci il Comune". Ma avete una bella scorta, oltre 146mila... "E’ la cifra del ministero, ma non corrisponde alle effettive consegne. E non possiamo metterci a contarle". Fatto sta che sono negli scatoloni in pacchi di 30. "Ripeto quanto ho risposto ai genitori – insiste la Camporesi – le mascherine sono state sempre rese disponibili nei plessi e nelle classi e vengono consegnate ad ogni alunno che se la dimentichi, che la rompa, che la faccia cadere, o che debba essere messo in attesa nella stanza ’covid’ perché presenta sintomi". I genitori lamentano di doverle pagare di persona. "Moltissimi alunni preferiscono indossare (attualmente è obbligatorio sempre, ndr) la loro mascherina di comunità. Proprio il fatto che i pacchi di mascherine che ci sono stati consegnati sono da 30 è un problema: se diamo un pacco a ogni alunno, l’alunno stesso deve poi ricordarsi di portare ogni giorno una mascherina nuova dal pacco che gli è stato consegnato per un mese, e nel caso in cui la dimentichi non può prenderla a scuola (se le abbiamo consegnate tutte). Suddividere i pacchi peraltro non è possibile, perché in tal modo le mascherine verrebbero maneggiate da più persone e quindi contaminate". Consegnarle a scuola? "Non possiamo, perchè all’ingresso gli alunni devono già esserne muniti e non è tecnicamente pensabile che ogni mattina al cancello si possano distribuire le mascherine, perché richiederebbe troppo tempo". "Detto ciò, è bene chiarire che non c’è alcun interesse da parte della scuola a trattenere le mascherine". "Queste sono le ragioni per cui non abbiamo fatto finora una distribuzione regolare, provvedendo tuttavia a non far mancare le mascherine ogni volta che servissero".

Mario Gradara