Scuole chiuse in Emilia Romagna: ricorso al Tar dei genitori di Rimini

L’azione legale è supportata dallo studio redatto dell’epidemiologa Sara Gandini: "In classe percentuale di contagi minima"

La manifestazione dei genitori in piazza Cavour

La manifestazione dei genitori in piazza Cavour

Rimini, 11 marzo 2021 - Ricorso al Tar contro la chiusura delle scuole imposta dalla giunta Bonaccini. Anche a Rimini si muovono i genitori presentando tra la giornata di oggi e quella di domani, il ricorso al Tribunale regionale. Si tratta del secondo dopo quello firmato da 33 genitori e presentato a Bologna.

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In realtà i genitori stanno facendo rete a livello regionale. Difatti gli avvocati che stanno sostenendo le battaglie, non solo sono gli stessi che già in gennaio contestarono il provvedimento regionale ottenendone la sospensione dal tribunale, ma sono anche gli avvocati che si ritrovano nelle azioni legali che nell’arco di pochi giorni porteranno i genitori dell’intera regione davanti al tribunale amministrativo.

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Annalisa Calvano è la referente della protesta degli zaini vuoti che in gennaio portò tanti genitori in piazza Cavour. E’ un legale e assieme ad altri colleghi, inclusi quelli di Bologna tra cui Milli Virgilio, presenterà il ricorso riminese "contro l’ordinanza 23 della Regione, ancora valida (a Bologna si tratta dell’ordinanza 22, ndr), quella che istituiva la zona arancione scuro nel riminese, imponendo così la chiusura delle scuole dalle elementari alle superiori".

Il ricorso contesta la legittimità dell’atto di Bonaccini, ritenendo che "la competenza in ambito scolastico sia nazionale e non regionale". Nel frattempo ci ha pensato il Dcpm del governo Draghi a legiferare in materia di zona rossa e chiusura scuola. "Tant’è che dopo l’ordinanza 22, la 23 e la 25, per i territori di Modena, presenteremo ricorso anche contro il Dcpm".

I genitori non combatteranno la battaglia solo sul piano degli articoli. A supporto del ricorso a Bologna, e seguirà anche per quello riminese, è stata presentata la relazione scientifica della dottoressa Sara Gandini, epidemiologa e biostatistica, con esperienze professionali in Gran Bretagna e direttrice dell’Unità Molecolar and Pharmaco-epidemiology al dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto europeo di oncologia di Milano. La stessa dottoressa Gandini giusto ieri ha postato sul proprio profilo social i dati pubblicati dalla stessa Regione sui contagi nelle scuole e per età, deducendone che "la percentuale di casi positivi secondari che avvengono in classe sono una percentuale minima. La stragrande maggioranza dei positivi infatti ha un positivo in famiglia".

Il lavoro della dottoressa, prosegue Annalisa Calvano, "è fondamentale per noi, dando valenza scientifica a quanto sostenuto da tanti genitori".