"Se passa il coprifuoco chiudiamo il chiringuito"

I direttori del Kokale al bagno 63: "Un errore spegnere la musica così presto. Non facciamo concorrenza alle disco e con noi la spiaggia di sera è più sicura".

"Se passa il coprifuoco  chiudiamo il chiringuito"

"Se passa il coprifuoco chiudiamo il chiringuito"

Hanno inaugurato il chiringuito solo due anni fa, nel 2021. "Ma se passerà la linea del ’coprifuoco’ in spiaggia, vietando la musica dal vivo e i deejay dalle 21,30 in poi, non so mica se riapriremo". Allarga le braccia Simone Pavani, organizzatore di eventi, che dal 2021 insieme a Domenico Capozza (deejay di lungo corso, nome d’arte dj Capoz) dirige il Kokale, il chiringuito al bagno 63.

Come giudica la proposta fatta dalle cooperativa bagnini di Rimini sud, pronta a far cessare dalle 21,30 musica dal vivo e dei deejay, salvo proroghe per poche serate a stagione?

"Non so con chi ne abbiamo discusso, prima di fare una simile proposta. Ma se avessero chiesto anche a noi, avremmo detto chiaramente che siamo contrari. Il Kokale è stato pensato proprio per dare un servizio dal tardo pomeriggio fino a sera tardi. Organizziamo piccole cene sulla spiaggia, abbiamo serate con deejay, ma non facciamo la concorrenza alle discoteche. Ma se dobbiamo spegnere tutto già alle 21,30, allora tanto vale non fare più il chiringuito".

L’anno scorso sono state tante le multe e anche le denunce contro i chiringuito, per musica oltre gli orari consentiti e feste abusive.

"Il punto è questo: si facciano rispettare gli orari, ma mettere il ’coprifuoco’ no... Va contro il turismo, contro l’idea di una spiaggia viva anche di sera promossa dal Comune stesso-. E creerebbe problemi di sicurezza".

Intende dire che gli eventi rendono la spiaggia più sicura?

"Assolutamente. I chiringuiti sono diventati anche un presidio e la spiaggia è molto più illuminata e controllata. Spero che il Comune prenda strade diverse da quelle proposte dai bagnini".