"La mancata applicazione dell’imposta di soggiorno non porta vantaggi al nostro turismo, e fa sì che la fiscalità locale su cittadini e imprese sia più alta". Diversi esponenti della minoranza consiliare tornano sul tema sempre caldo del balzello sulla vacanza. "Abbiamo già proposto, come minoranza, un ordine del giorno in consiglio chiedendo introdurre l’imposta di soggiorno così da ridurre il carico fiscale a carico di tutti i residenti – attacca Andrea Silvagni, Alternativa Democratica –. Inoltre, i dati dimostrano che la non introduzione dell’imposta di soggiorno non porta nessuna vantaggio competitivo per la località turistica. Mentre provoca una perdita di gettito di circa due milioni di euro l’anno. Somma che potrebbe essere utilizzata per riequilibrare la fiscalità locale e alleggerire il carico fiscale sui residenti. E portare risorse aggiuntive per far crescere, con mirati investimenti, la qualità urbana della nostra città". Va osservato che due milioni di mancati introiti l’anno significano, dal 2012 primo anno di applicabilità del balzello, circa venti milioni di euro in meno. In 5 anni (sindaco Filippo Giorgetti) fanno 10 milioni. Compensati, almeno in parte, con Irpef e Imu a carico di cittadini e imprese. "Io torno a chiedere l’inserimento della tassa di soggiorno a fronte di una rimodulazione di tutta la pressione tributaria – fa eco Alessandro Berardi, Civici per Bim –. Non vedo perché tutto debba ricadere solo sui contribuenti residenti. La mancata applicazione della tassa di soggiorno non è un valore aggiunto. Le località vicine che applicano la tassa di soggiorno non mi pare soffrano un calo di presenze, e offrono eventi e servizi migliori rispetto a noi".
Stesso disco dal civico Gabriele Bucci (Lbs): "Negli ultimi anni la città ha una media di oltre 2 milioni di presenze turistiche, cui vanno aggiunte anche quelle in airb&b, appartamenti. Considerando che l’imposta di soggiorno può andare da 1 a 5 euro al giorno potremmo ipotizzare per la nostra città un gettito di 2 milioni di euro. Due per 5 anni uguale 10 milioni. Ammesso che il Comune investa tutte le risorse per opere e manutenzioni pubbliche, se queste le paga tutte il Comune sono comunque 10 milioni in più rispetto al suo normale bilancio. Se le cofinanzia con Fondi europei, nazionali o regionali, allora possono essere almeno 20 milioni in più. Ciò senza prelevare soldi dalle tasche dei cittadini. Anzi, riducendo la pressione fiscale a loro carico. A Bellaria Igea Marina, però, si ritiene, questa è la versione ufficiale, che non avere l’imposta dia maggiore competitività all’offerta turistica. Ma non è vero: i Comuni che l’hanno istituita spesso fanno turisticamente meglio di noi".
Mario Gradara