"Servono candidati espressione del territorio"

Il monito di Sadegholvaad in vista delle elezioni. Con lo scioglimento delle Camere tornano a casa i quattro parlamentari riminesi

Migration

"Servono candidature espressione forte del territorio". Il sindaco Jamil Sadegholvaad si riferisce, ovviamente, al centrosinistra. Ma gli spazi ristretti per far eleggere parlamentari nella futura legislatura sono un problema che stanno affrontando tutti i partiti riminesi. Con lo scioglimento delle Camere, tornano a casa in quattro: Antonio Barboni senatore di Forza Italia, Marco Croatti senatore del M5s, Elena Raffaelli deputata della Lega e Giulia Sarti deputata del M5s. Difficile, se non impossibile, ritrovare nella prossima legislatura altrettanti rappresentanti per il territorio riminese. "La nuova legge elettorale – premette Barboni – consentirà l’elezione di 600 parlamentari, 200 al Senato e 400 alla Camera. Cambieranno i collegi uninominali del Senato, e quello con Rimini sarà ancor più ampio (Rimini, Cesena e Forlì), ma sempre con due posti disponibili". Poi ci saranno i posti con il proporzionale per Camera e Senato, ma in questo caso la partita la si decide a monte, con i partiti che andranno a piazzare candidati di fiducia per evitare che gli ‘organici’ già ristretti dalla nuova legge elettorale finiscano per assottigliarsi per il passaggio degli eletti ad altre forze politiche. Così si serrano i ranghi. "Personalmente non posso dire se sarò ancora candidato o meno – ammette Barboni –. È prematuro porsi la domanda, sarà il partito a stabilire i criteri. Io porto a termine il mio mandato e mi spiace perché avevo tre importanti progetti per il territorio in corso che non riuscirò a concludere".

Tutta da costruire sarà la campagna del M5s. "Proprio in questi giorni stavamo riorganizzando i meetup che diventeranno gruppi diversi – ammette Croatti –. Per parlare di candidature è presto. Va compreso l’eventuale futuro del fronte progressista con il Pd così come molte altre cose". Se Forza Italia, Lega e il M5s nel riminese faranno la corsa per mantenere un posto in parlamento, in casa Pd si scaldano i motori per riportare un proprio uomo a Roma. Facile pensare all’ex sindaco Andrea Gnassi. Sadegholvaad parla di "candidatura forte", e quella di Gnassi sarebbe tale. Per l’attuale sindaco "il Pd, che anche ieri insieme ad altre forze politiche del centrosinistra e pochi altri ha dimostrato la sua responsabilità verso il Paese, credo non possa rivolgersi per questa tornata al cosiddetto campo largo vista l’assoluta inaffidabilità dei 5 Stelle, affossatori insieme alla Lega del Governo Draghi".

C’è il rischio "dell’isolamento ma, oggettivamente, con margini potenziali superiori alle politiche del 2018. C’è poco tempo e va usato per rappresentare una proposta vera del Paese, alternativa allo sfascismo". Servono voti e "il centrosinistra ha dimostrato di volere e sapere fare alleanza con forze civiche che non vogliono sottostare al sovranismo, al dilettantismo, all’egoismo, all’anti europeismo".

Andrea Oliva