Rimini, 70 anni di vita e di hotel: "Sono nata in una delle camere, l’albergo è la mia casa"

Doppia festa di compleanno per Paola Della Rosa, titolare del Villa Ersilia: "Siamo entrambi del 1953.... I miei genitori furono dei pionieri, ma quanti debiti abbiamo fatto per realizzare il nostro sogno".

Rimini, 10 giugno 2023 – "Sono nata qui, nella stanza al piano di sopra. Era il 12 giugno del 1953". Paola Della Rosa lunedì festeggerà 70 anni, gli stessi dell’hotel che gestisce con la famiglia, il Villa Ersilia a Rivabella. Una storia iniziata nel dopoguerra. "Qui c’era un cratere provocato da una bomba. Mio padre prese questo pezzo di terra e ci costruì sopra la casa".

Settant’anni di vita e di hotel  "Sono nata in una delle camere  L’albergo è la mia casa da sempre"
Settant’anni di vita e di hotel "Sono nata in una delle camere L’albergo è la mia casa da sempre"

Paola, si può dire che lei è cresciuta in hotel...

"Si. Mio padre Emilio faceva il sarto, mia mamma Ersilia la magliaia. Quando si riuniva l’intera famiglia mia mamma cucinava per tutti, così nell’anno in cui sono nata hanno cominciato ad affittare le camere di casa. Inizialmente erano due o tre".

Vivevate con i clienti?

"No, le camere erano per i turisti, mentre noi ci trasferivamo dietro casa, in quello che chiamavamo il capanno. Poi, siamo nel 1965, mio padre ha voluto investire nella locanda ampliandola con un piano in più".

E’ la storia di com’è nato il turismo romagnola: la casa che diventa hotel, le cambiali...

"C’erano anche quelle. E quanti sacrifici hanno fatto i miei genitori per l’albergo, per adeguarlo ai tempi e alle esigenze. Prima c’erano solo due bagni per piano, poi uno per ogni stanza. Prestiti e mutui.. Ricordo che ci fu un cliente che prestò del denaro a mio padre. A fine stagione si andava a Bologna per saldare quanto avuto".

Quando è subentrata nella gestione?

"Era il 1987. Oggi gestisco l’hotel con mio marito Filiberto"

Ha vissuto il turismo della Riviera dal dopoguerra a oggi: com’è cambiato?

"Tanto. Ma direi che è soprattutto la gente a essere cambiata. Un tempo i clienti erano più cordiali. Le vacanze erano più lunghe, due o tre settimane mentre oggi restano solo due o tre giorni. E i clienti finivano per conoscersi, trascorrevano tempo assieme. E facevano amicizia".

Era una sorta di ‘community’ reale.

"Si creavano rapporti veri. Ancora oggi chiedo ai miei clienti l’indirizzo, ma non della mail, bensì di casa così posso inviargli gli auguri di Natale. A loro do del tu, è più forte di me. Oggi con le persone c’è meno scambio".

Il Villa Ersilia ha solo 13 stanze: siete l’esempio di una piccola struttura resiliente in un mercato sempre più difficile.

"Vero, ma non è facile. Fino a un paio di anni fa avevamo la cucina, oggi pernottamento e prima colazione. Così cambia anche la clientela, ma abbiamo avuto tanti ospiti fedeli, alcuni anche per 50 anni".

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