
Rinnovabili sì, ma dove? Le ultime mosse del governo e dei giudici del Tar hanno messo sotto pressione chi ha...
Rinnovabili sì, ma dove? Le ultime mosse del governo e dei giudici del Tar hanno messo sotto pressione chi ha presentato o intenda presentare progetti per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ultima in ordine di tempo è arrivata ieri l’uscita del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin (nella foto).
"Aumentare le fonti rinnovabili – premette il ministro – vuol dire far sì che il peso di queste altre energie riequilibri quello del gas". Ma il Tar ha rimesso in discussione le modalità attraverso cui arrivare a individuare aree idonee alla realizzazione di questi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. I giudici, attraverso le sentenze più recenti, hanno chiesto modifiche al decreto sulle aree idonee. E ora il governo dovrà correre ai ripari, per riuscire a modificare il decreto nei tempi utili. "Spero di avere una discussone entro metà giugno, per arrivare al decreto ai primi di luglio anche perché devo firmarlo prima del 12 – spiega il ministro – In genere le Regioni protestano perché non hanno tanto spazio. Stavolta il Tar è intervenuto per dire che ne abbiamo dato troppo. Il richiamo è a essere più stringenti. Siamo al lavoro per redigere il primo documento di adeguamento, ho contatti con le Regioni per trovare le soluzioni".
Le aree dove realizzare gli impianti andranno dunque ridotte, e questo cambia la pianificazione a cui hanno lavorato le Regioni fino a oggi. Intanto la Riviera continua a fare i conti con il progetto eolico offshore presentato da Energia Wind 2020, attualmente in procedura di autorizzazione definitiva. Il settore relativo a questa tipologia di impianti in mare, ha subito quella che il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale, ha definito una battuta di arresto. Questo a causa del provvedimento varato del ministero i primi giorni di maggio. Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, ha contestato de Pascale, ha tolto dal calendario delle gare per il 2025 quelle relative all’eolico offshore. Questo non tocca le procedure relative all’autorizzazione degli impianti, ma la possibilità di partecipare alle aste per gli incentivi alla realizzazione degli impianti. Un cambio di passo che non coinvolge Energia Wind, come assicurano gli stessi progettisti. In questo caso si va avanti con la procedura in attesa del via libera definitivo. "Se arriverà l’ok al parco eolico al largo di Rimini – annuncia il sindaco Jamil Sadegholvaad – chiederemo una razionalizzazione dei campi edificatori. Bisogna lavorare per fare in modo che, se realizzato, abbia il minor impatto possibile".