Si riparte con meno bus e più studenti

Preoccupazioni sul trasporto pubblico scolastico. Santi: "In questo momento non ci sono risorse economiche particolari"

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Il trasporto scolastico torna alla condizione pre Covid. Genitori e studenti possono dimenticarsi le corse aggiuntive e i bus con comode sedute nelle tratte più lunghe, messi a disposizione dai gestori privati coinvolti nel servizio. Si parte così, ma se si rendessero necessari aumenti di uomini e mezzi allora sarebbe un problema perché "in questa fase non ci sono per il trasporto pubblico risorse economiche aggiuntive particolari" premette il presidente della Provincia Riziero Santi.

Da oggi si torna alla normalità, come se il Covid non fosse più un problema. Tornano le capienze massime sui bus e si ripresenteranno le calche di giovani stipati sui mezzi. "Quest’anno a differenza degli ultimi anni la situazione è molto cambiata. Sui mezzi pubblici si torna alla capienza normale. Rimane per ora l’obbligo della mascherina a bordo. Non ci saranno le corse aggiuntive che erano state attivate negli ultimi due anni. Si torna, quindi, alla situazione pre Covid, a parte i potenziamenti e miglioramenti che sono entrati a regime nelle corse del trasporto pubblico, da Metromare ad alcune altre linee, in particolare verso l’entroterra". La stessa Start Romagna è tornata all’orario invernale, predisponendo un servizio in linea con quanto accadeva prima della pandemia. Di diverso rispetto al 2019 resta solo la mascherina obbligatoria a bordo, ma solo fino al 30 settembre, poi le incognite si sprecano. Negli ultimi giorni sono frequenti i contatti e gli incontri tra Regione, Agenzia mobilità Romagna e la stessa start, come accade con altri gestori del servizio a livello regionale, per darsi delle linee di intervento in futuro alla luce dei cambiamenti e di quanto il virus potrebbe tornare a cambiare lo scenario. Il ritorno alla normalità viene preso con le molle mentre giovani e genitori fanno la fila ai punti Start dove gli abbonamenti si stanno avvicinando ai numeri pre pandemia.

In provincia a complicare la situazione per le suole superiori è l’aumento della popolazione scolastica. "Bisognerà tener presente l’incremento della popolazione scolastica - riprende Santi -, circa 600 studenti in più, di 200 solo nel polo di Morciano. Insieme all’Agenzia Mobilità e a Start terremo monitorata la situazione per intervenire nelle situazioni più critiche". Ci sono altri fattori da tenere in considerazione. Negli ultimi due anni nelle prime settimane gli orari degli istituti erano ridotti per dilatare le uscite dei ragazzi. Una fase di assestamento che quest’anno dovrebbe richiedere molto meno tempo. "Chiediamo collaborazione anche ai presidi per trovare soluzioni ai problemi che dovessero emergere".

Andrea Oliva