Si rivedono le ruspe all’ex mattatoio

Riccione: smaltito l’amianto, è ripartita la demolizione. La struttura lascerà spazio a un centro con residenze per disabili e laboratori

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Smaltita la grande quantità di amianto, trovato anche in punti non visibili durante i sopralluoghi, a Riccione ieri è ripresa la demolizione dell’ex mattatoio, che lascerà spazio a un Centro polifunzionale con residenze per disabilità, laboratori e istituto musicale. Le ruspe procedono spedite, d’altronde l’opera in parte finanziata con 5milioni di euro tramite il Pnrr dovrà essere pronta nel 2026, per cui, dopo aver definito il capitolo economico per i costi lievitati negli ultimi tempi (si prevedeva una spesa di 8,1 milioni), si dovrà procedere con il bando di progettazione, per poi appaltare l’opera entro il 2023.

"Come avevo spiegato in consiglio comunale, i lavori al mattatoio si erano fermati, perché era stato rinvenuta un’importante quantità di amianto, non valutata in fase preliminare – premette l’assessore ai Lavori pubblici Simone Imola –. Per lo smaltimento erano state richieste delle certificazioni, che una volte ottenute, hanno permesso di smaltire il materiale. Una procedura un po’ lunga, ma che ha consentito alla Geat, tramite la ditta Manta, di riprendere la demolizione della struttura cominciata nel periodo preelettorale".

Non è tutto, come spiega Imola, nel frattempo si procede anche sul fronte economico: "Stiamo interloquendo con il ministero di competenza e con gli esperti di Pnrr – fa sapere – per fare una rivalutazione, precisa e puntuale, dei costi dell’opera, demolizione inclusa, e capire come gestirli. I rincari potrebbero aggirarsi intorno al 20 per cento, cifra non trascurabile, perché si potrebbe arrivare ai 10milioni di euro. Occorre capire se si riesce a rientrare in altri finanziamenti. Fatto questo, visto che esiste solo un preliminare, procederemo con i progetti esecutivo e definitivo". Si va avanti in fretta per essere pronti entro i quattro anni previsti. La fine dei lavori con rendicontazione era stata infatti fissata per il 2026.

"Non possiamo perdere tempo, perché la mole di lavoro per i tre stralci previsti è grande e noi vogliamo rispettare il crono programma, compatibilmente con la risposta che avremo dal ministero – continua Imola –. L’affidamento della progettazione, che avverrà tramite bando, è prevista entro l’anno e l’affidamento dei lavori, tramite procedura di gara, entro il 31 luglio nel 2023, questo per ultimare l’opera nel marzo 2026. Nel progetto preliminare del 2021 è stato tracciato questo cronoprogramma di massima. Per via dell’amianto siamo leggermente in ritardo, ma procediamo subito col primo stralcio, quello che prevede i laboratori".

Nives Concolino