"Siamo con l’Ucraina, ma difendiamo l’Anpi"

La presidente dell’assemblea regionale Emma Petitti interviene sulle celebrazioni del 25 aprile dopo le polemiche sui vertici dell’associazione

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"In Ucraina stiamo con chi difende territorio e sovranità. L’Anpi rappresenta un patrimonio imprescindibile per la cura della memoria e dei principi dell’antifascismo e questo non potrà mai essere messo in discussione. E allora il 25 aprile siamo e saremo tutti dalla stessa parte,‘dalla parte di chi soffre e di chi muore, attraverso un’Europa solidale che sta trovando in questa crisi le ragioni di una profonda appartenenza. Per la Pace. Per la Liberazione". Così Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, sulla ricorrenza del 77° anniversario della liberazione dal nazifascismo, dopo le polemiche sui vertici dell’Anpi. Cui esprime solidarietà, sottolineando che "il conflitto in Ucraina, insieme a tutti gli altri conflitti in corso, ci impone una nuova sfida sul piano globale, mentre ci sprona a non restare indifferenti di fronte all’aggressione subita dal suo popolo. Per questo stiamo dalla loro parte, dalla parte di chi difende il proprio territorio e la propria autonomia e sovranità, come ha sottolineato anche la presidente dell’Anpi di Bologna, Anna Cocchi, cui in questi giorni va tutto il nostro sostegno". Infine, Petitti ha ricordato la necessità di unità tra i popoli, di un’accoglienza dignitosa e del perseguimento della pace come obiettivo, attraverso uno "sforzo verso il cessate il fuoco che deve essere condiviso sul piano internazionale con tutti gli strumenti che la diplomazia ci offre". Emma Petitti domani sarà a Rimini in mattinata alla cerimonia ufficiale di commemorazione della Liberazione. "Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci riportano inesorabilmente alla brutalità degli scontri, alle atrocità subite dalla popolazione civile, alla fuga di donne, bambini e anziani dalla propria terra".

"Così, questo 25 aprile – prosegue la presidente dell’assemblea regionale – ci riporta oggi immediatamente al sacrificio di migliaia di uomini e donne che hanno lottato per la conquista di una società libera e democratica, opponendosi alle disumanità della guerra, patrimonio dei valori trasmessi dalle partigiane e dei partigiani che hanno posto nella Resistenza le radici per la nascita della nostra Costituzione antifascista". "Nasce allora un’urgenza, uno sforzo verso il cessate il fuoco che deve essere condiviso sul piano internazionale con tutti gli strumenti che la diplomazia ci offre e che richiama il senso più profondo della nostra identità: l’unità fra i popoli", conclude ricordando lo sforzo e l’impegno profuso dall’Emilia Romagna per l’accoglienza dei profughi ucraini.

"Non solo una celebrazione e un giorno di festa – afferma l’Anpi della provincia di Rimini – per quanto si possa festeggiare in questa drammatica situazione, ma uno stimolo verso tutti per il ritorno della politica come capacità di composizione dei conflitti". L’associazine partigiani elenca una lunga serie di iniziatzive, nel capoluogo e in tantissimi comuni.

m. gra.