Sindaci in ordine sparso "Dobbiamo muoverci"

Nei municipi c’è chi attende il governo e chi indica la strada dei bandi

Sindaci in ordine sparso  "Dobbiamo muoverci"

Sindaci in ordine sparso "Dobbiamo muoverci"

Avanti in ordine sparso. C’è chi, è il caso di Franca Foronchi sindaco di Cattolica, ha già dato mandato al dirigente al Demanio "di lavorare su eventuali bandi vista la scadenza delle concessioni fissata a fine anno come ribadito dalla sentenza del Consiglio di Stato". Ma c’è anche chi, vedi Filippo Giorgetti primo cittadino a Bellaria, per il momento se ne starà fermo. "In questa fase è obbligatorio aspettare le decisioni del governo. Inutile partire senza avere visto i decreti attuativi su cui basare i bandi. Non avrebbe senso, sarebbe un salto nel buio". Il problema sono i tempi visto che alla fine dell’anno mancano meno di quattro mesi e per organizzare bandi per centinaia di stabilimenti serve del tempo. "Penso che siamo già oltre il tempo massimo - prosegue Giorgetti - . Non credo che in così poco tempo sia possibile organizzare bandi con la complessità che queste procedure richiedono". Tuttavia il sindaco di Bellaria mantiene aperte tutte le porte e nella manica si tiene un asso, anzi un bando. "Abbiamo di recente fatto un bando per una concessione che andava assegnata, con una durata di vent’anni, seguendo quanto le norme prescrivono".

Sono sindaci pronti a tutto quelli che attendono un segnale da Roma. "Il governo sta davvero facendo un pastrocchio - premette Fabrizio Piccioni primo cittadino a Misano -. Per arrivare a questo punto, o non hanno lavorato sulla problematica delle concessioni o ci hanno lavorato male. Come Comune cominceremo a muoverci per attrezzarci all’idea dei bandi, ma si può fare ben poco senza decreti. La situazione attuale del demanio la conosciamo bene, il problema è il resto. Se non sappiamo le linee di indirizzo o i punteggi per tarare le offerte che potrebbero arrivare diventa tutto difficile". Tuttavia, "mi auguro che a breve escano i decreti. Forse se l’Europa vede uno sforzo in questo senso potrebbe concedere qualche mese in più per completare le procedure, ma se il governo se ne starà fermo, non so come arriveremo alla scadenza".

A preoccupare i sindaci sono i silenzi del governo. "Quando ho partecipato al G20 spiagge a Roma – riprende Franca Foronchi -, c’era anche il ministro Santanché. In quell’occasione ci aveva illustrato la linea del governo nel confronto da gestire con l’Europa. Sono trascorsi sei mesi e non è accaduto nulla. A questo punto penso che l’Europa abbia risposto picche. Ormai la situazione è chiara. Dobbiamo procedere perché ritardare ancora fa male al turismo e ai nostri operatori".

Andrea Oliva