
Jamil Sadegholvaad: molti dei parenti paterni del sindaco vivono in Iran nella città di Shiraz; nel riquadro, soccorritori al lavoro in Iran dopo i primi attacchi di Israele (foto Afp)
Rimini, 15 giugno 2025 – Sono ore d’ansia queste per Jamil Sadegholvaad, dopo i bombardamenti dell’esercito israeliano contro l’Iran e l’immediata reazione delle truppe di Teheran. È soltanto l’inizio di un nuovo fronte della guerra in Medio Oriente, e il sindaco di Rimini vive con grandissima apprensione quanto sta accadendo. Sadegholvaad in Iran, dove è nato e cresciuto suo padre Mahmood (scomparso un anno fa) ha ancora tanti famigliari. “A Shiraz, una delle città bombardate da Israele, vivono i miei zii e i miei cugini. Ero a Shiraz appena un mese fa: ero andato a trovare i miei parenti”.
Da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Iran, Sadegholvaad è in contatto costante con i parenti che abitano a Shiraz. “Ci sentiamo continuamente – conferma il sindaco – La situazione è molto preoccupante. Sono in ansia per i miei famigliari. Stanno bene, per fortuna, ma hanno sentito i bombardamenti e sono spaventati. E nessuno sa in questo momento come la situazione potrà evolvere”. Si teme un’escalation di attacchi da parte di Israele. Ci sono già state le prime vittime. Dall’Iran parlano di almeno 60 morti, tra cui 20 bambini, nell’attacco contro un edificio residenziale a Teheran. E ci sono altre vittime. Ma si contano i primi morti anche tra gli israeliani, rimasti uccisi dalla controffensiva iraniana. L’esercito israeliano ha dichiarato ieri che quello della Striscia di Gaza diventa un “fronte secondario” e che le attenzioni principali ora si concentreranno sugli obiettivi in Iran. È l’inizio di una nuova guerra.
“Non voglio addentrarmi in analisi geopolitiche o parlare delle cause che hanno portato a questo nuovo conflitto – chiarisce subito Sadegholvaad – Purtroppo stiamo assistendo al rapido aggravarsi della situazione già drammatica in Medio Oriente. È una situazione che preoccupa e tocca tutti noi”. “In queste ore – continua il primo cittadino – il mio pensiero va a tutto il popolo iraniano. Un popolo orgoglioso, colto, ma che da troppo tempo vive in una condizione complicata”. Di più non vuole aggiungere per ora Sadegholvaad, che è fortemente preoccupato per le sorti dei suoi famigliari in Iran. Rimini è tra i comuni che – nei giorni scorsi – raccogliendo l’appello del presidente dell’Emilia Romagna Michele de Pascale, ha deciso di interrompere ogni relazione istituzionale con il governo di Israele e gli enti israeliani. Una decisione motivata da de Pascale “a fronte delle gravissime violenze nella Striscia di Gaza, che continuano a colpire duramente la popolazione civile”.
La guerra tra Israele e Iran ha alzato il livello di guardia anche in Italia. Venerdì il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha riunito il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica e disposto il rafforzamento di presidi e controlli di tutti gli obiettivi sensibili. Misure su tutto il territorio nazionale, e che coinvolgeranno anche Rimini.