
L’annuncio di Valditara. La vicesindaca Bellini: "Da anni educhiamo studenti e famiglie all’uso responsabile"
La notizia l’ha data lui stesso in tivù. "Nel prossimo anno scolastico – ha annunciato il ministro all’istruzione e al merito Giuseppe Valditara – vorremmo vietare l’uso dei telefonini anche per gli studenti delle scuole superiori". L’intenzione del governo è quella di estendere il divieto già in vigore in scuole elementari e medie. "Nelle prossime settimane emaneremo una circolare – ha aggiunto Valditara – affinché da settembre sia vietato l’uso degli smartphone alle superiori, anche a scopo didattico". Una notizia che fa la felicità dei dirigenti di tanti istituti del Riminese.
"Condivido totalmente la decisione. Perché fare lezione sta diventando sempre più un’impresa, anche e soprattutto a causa dell’uso, anzi dell’abuso dei telefonini in classe da parte dei ragazzi", spiega Sabina Fortunati, da settembre preside dell’istituto alberghiero ’Malatesta’ di Rimini, dopo tanti anni da dirigente dell’Itis ’Leonardo da Vinci - Belluzzi’. "All’Itis avevamo provato a fare un accordo con i ragazi per vietare l’uso dei telefonini in classe. Tutto inutile. Mentre all’alberghiero finamente siamo arrivati a un accordo con gli studenti. Dall’anno prossimo dovranno depositare i telefonini in appositi armadietti, prima di entrare in classe: potranno riprenderli solo a fine lezioni". Una decisione che a qualcuno forse potrà sembrare drastica, "ma davvero i telefonini sono una piaga. I ragazzi sono quasi sempre distratti dall’uso degli smartphone, a volte chiedono di poter andare in bagno solo per controllare i telefoni. Per non parlare dei genitori: c’è chi li chiama mentre sono a scuola più di una volta al giorno... I primi a non collaborare sono i genitori". Vedremo se il governo metterà nero su bianco la stretta sull’uso dei cellulari.
È un tema su cui Rimini, va detto, si è mossa con "largo anticipo – ricorda la vicesindaca Chiara Bellini – specialmente per gli studenti più piccoli. Nel 2016 furono avviati i primi percorsi di formazione per il personale dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per riflettere sull’influenza delle tecnologie. E il coordinamento pedagogico territoriale, nel 2019, ha avviato un percorso specifico. Da questa esperienza sono nate le prime azioni concrete rivolte ai genitori".
Un progetto che "dal 2023 si è ulteriormente strutturato con il tavolo promosso dal Dipartimento salute, donna, infanzia e adolescenza dell’Ausl insieme al coordinamento pedagogico e ai vari centri delle famiglie". Da lì "è partita la formazione, che ha già coinvolto oltre 500 operatori, sugli effetti dell’utilizzo precoce di dispositivi e contenuti digitali, a cui sono seguiti gli incontri con esperti e psicologi a scuola che hanno visto partecipare fin qui oltre 120 famiglie". E per le famiglie riminesi c’è anche il vademecum per l’uso responsabile dei telefonini per i figli.
Manuel Spadazzi