REDAZIONE RIMINI

Solidarietà, torneo di burraco per costruire una clinica in Nigeria

Domani alle 15 all’Hotel Astor di Rimini, si terrà il secondo torneo di burraco organizzato dalla Onlus Loving Gaze. Un...

Al centro Alda Gemmani, medico e membro del consiglio di amministrazione di Loving Gaze che organizza il torneo (Foto Salvatori)

Al centro Alda Gemmani, medico e membro del consiglio di amministrazione di Loving Gaze che organizza il torneo (Foto Salvatori)

Domani alle 15 all’Hotel Astor di Rimini, si terrà il secondo torneo di burraco organizzato dalla Onlus Loving Gaze. Un pomeriggio di gioco e condivisione con uno scopo ben preciso: raccogliere fondi per la costruzione di una nuova clinica ad Abijo, in Nigeria, un progetto fondamentale per migliorare l’accesso alle cure mediche in una zona in forte difficoltà.

La partecipazione al torneo è aperta a tutti, e l’intero ricavato delle iscrizioni sarà destinato al progetto. "Non è solo un’occasione di solidarietà – spiega Alda Gemmani, medico e membro del consiglio di amministrazione di Loving Gaze – ma anche un momento di incontro tra persone che credono nella nostra missione". Loving Gaze nasce nel 1989 per offrire assistenza sanitaria e sociale in Nigeria. Oggi gestisce le cliniche St. Kizito in diverse aree di Lagos, dove si offrono servizi di medicina generale, maternità, prevenzione e cura per Hiv e tubercolosi, e programmi nutrizionali per bambini malnutriti.

"Seguiamo circa 1.000 pazienti per Hiv e tubercolosi – racconta Gemmani – anche se negli ultimi anni abbiamo dovuto fare i conti con il taglio dei fondi americani. Continuiamo grazie a donazioni e all’impegno del personale locale". Il nuovo centro di Abijo nasce per rispondere allo spostamento forzato di numerose famiglie a causa di demolizioni urbane. La sede, a lungo termine, sostituirà quella di Lekki. Intanto, continua il programma nutrizionale per bambini segnalati durante le visite o incontrati per strada. Loving Gaze opera anche nel campo dell’istruzione con scuole a Lekki e Ikorodu. "Un tempo accoglievamo 1.000 bambini – dice Gemmani – ma l’aumento dei costi di trasporto ha ridotto le iscrizioni. Nonostante le difficoltà, non rinunciamo alla nostra missione".

Alla base del successo dell’associazione ci sono i volontari: "Il nostro personale è tutto nigeriano. Formiamo persone perché i progetti possano continuare in autonomia e nel tempo".

Riccardo Bianchini