Sono 130 gli inquilini sulla porta Una decina ’all’ultimo stadio’

In crescita i dati di chi ha già ricevuto l’intimazione di lasciare gli alloggi popolari

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Sono tra 120 e 130 le famiglie che, nell’intero Riminese, sono attualmente sotto scacco, ovvero sotto sfratto, con intimazione di lasciare le case popolari nelle quali stanno abitando. Le motivazioni sono diverse: dalla morosità alla decadenza dei titoli, dall’arretramento nelle graduatorie di assegnazione (che ora vengono aggiornate in tempi più rapidi che in passato, per favorire il turn over ed evitare gli ’inquilini per sempre’) e danni causati all’appartamento occupato o altro. Dunque sono ben oltre il centinaio i nuclei familiari per i quali sono state attivate - dal periodo di ’incubazione’ con i diversi step formali, che attualmente dura tra due e tre anni - le procedure di sfratto. Lo segnala l’Acer, Azienda casa Emilia Romagna per la provincia di Rimini, presieduta dall’ex parlamentare Pd Tiziano Arlotti (in foto).

Un dato che rappresenta "un lieve aumento" rispetto al periodo pre pandemico, aumento causato sorattutto dalla sospensione delle misure di tutela (leggasi blocco totale) riguardo agli sfratti per morosità emanate e poi reiterate dal governo durante il Covid. L’esecutivo nazionale aveva anche varato un fondo di solidarietà, dell’ammontare di 10 milioni di euro, a beneficio dei proprietari di due immobili che ne hanno uno in affitto con la convalida di sfratto al 30 giugno 2021, ma del quale non erano potuti rientrare in possesso a causa del blocco per Covid. Rispetto al totale delle procedure avviate, segnala ancora Acer provincia di Rimini, sono circa una decina gli sfratti giunti all’ultimo e decisivo step, dopo il quale la famiglia, anche composto da un singolo individuo, si trova obbligata a lasciare l’alloggio, per far posto a persone che ne hanno maggiore necessità, e soprattutto titolo. Di questi, la previsione è che circa metà arriverà a conclusione entro fine anno.

Complessivamente, su scala provinciale, l’Agenzia della casa gestisce circa 2.600 alloggi. Rispetto a questa importante ’massa critica’ di appartamenti i 120-130 sfratti rappresentano il cinque per cento del totale. Un numero tutto sommato contenuto. Anche se, per i diretti interessati che si vedono recapitare la documentazione che impone di sloggiare dalle mura domestiche, la situazione si fa spesso drammatica.