Sos al Pronto soccorso: mancano 30 medici

Continuano i problemi di organico per l’Infermi e gli altri ospedali della provincia. Sarà un’estate in trincea per i sanitari

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L’estate è alle porte, e in corsia si annuncia una stagione bollente. L’allarme l’ha rilanciato qualche giorno fa l’assessore alla sanità Kristian Gianfreda: il Pronto soccorso si trova già ad affrontare "un’attività massacrante", a causa della carenza di medici e infermieri in organico. E in estate, con l’auspicata ripresa del turismo e il conseguente aumento di accessi in ospedale, la situazione rischia di farsi drammatica. E’ uno scenario a tinte fosche, che non riguarda soltanto Rimini. Come emerge dal congresso nazionale della Simeu (la Società italiana di medicina di emergenza e urgenza) che termina oggi a Riccione, in tutta Italia c’è una grave carenza di medici in Pronto soccorso. Soltanto quest’anno già 600 camici bianchi hanno dato le dimissioni, si stima che manchino all’appello negli organici dei reparti d’emergenza oltre 4mila operatori, tra medici e infermieri.

La provincia di Rimini non fa eccezione, anzi. Il Pronto intervento di Santarcangelo da due anni è aperto solo per 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) perché non si riescono a inserire nuovi medici. Ne servirebbero altri 4 per riaprire di notte. Ha rischiato di fare la stessa fine quello di Cattolica, dove continuano a mancare all’appello diversi medici. E problemi di organico ne hanno anche i Pronto soccorso di Rimini e Riccione. Secondo le più recenti stime dei sindacati, tra Rimini, Riccione, Santarcangelo, Cattolica e Novafeltria mancano complessivamente quasi 30 medici nei reparti di emergenza rispetto a quelli previsti dagli organici. Anche il 118 non se la passa meglio: qui mancano almeno 5 medici.

I numeri mostrano bene in quali difficoltà si trovi oggi il personale dei vari Pronto soccorso e Pronto intervento del Riminese. I sanitari sono attesi da un’estate in trincea. Per questo il Comune di Rimini e l’Ausl, anche attraverso una campagna di informazione mirata, inviteranno i riminesi e i turisti a rivolgersi al Pronto soccorso soltanto per le reali urgenze, consigliando percorsi sanitari alternativi per i casi meno gravi.

ma.spa.