Colpi di fucile sparati a distanza ravvicinata dalle case, con raffiche di proteste da parte dei residenti tirati giù dal letto alle prime luci dell’alba. E poi ancora: bossoli abbandonati nelle campagne e violazioni amministrative assortite. Sono le irregolarità che hanno spinto i carabinieri forestali a ‘impallinare’ 17 cacciatori, finiti nella rete dei controlli nel corso delle ultime settimane tra la provincia di Rimini e quella di Forlì-Cesena. Durante il mese di settembre, i forestali hanno intensificato le verifiche sull’attività dei cacciatori, organizzando servizi mirati.
Focus specialmente su Valconca e Valmarecchia, ma anche sulle campagne a ridosso del centro urbano di Rimini, dove non sono mancate le segnalazioni di tanti residenti, specie per gli spari troppo vicini alle case. Le operazioni hanno coinvolto 16 nuclei dei carabinieri forestali, che hanno effettuato i controlli su 261 cacciatori. Uno degli obiettivi principali delle verifiche è stato assicurare il rispetto delle distanze prescritte dalle abitazioni e dalle strade, nonché monitorare altre norme di sicurezza legate alla caccia. Dopo le multe fatte a inizio mese, sono state elevate altre 17 sanzioni per un totale di 2.500 euro. Le infrazioni hanno riguardato soprattutto la caccia a distanza troppo vicina da strade e abitazioni, la mancata registrazione delle giornate di caccia sul tesserino, il mancato utilizzo di dispositivi ad alta visibilità, l’omessa raccolta dei bossoli. I controlli andranno avanti nelle prossime settimane.