
Il segretario di Stato al Turismo di San Marino Federico Pedini Amati
"Non c’è alcuna indagine in corso nei miei confronti". Col documento del tribunale che lo certificano alla mano, il segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati risponde ai partiti di opposizione che nei giorni scorsi avevano interrogato il governo sulla battuta di caccia al cinghiale del mese di gennaio scorso, nella zona San Michele-Ranco. Battuta di caccia durante la quale un proiettile vagante aveva attraversato, sfondando il vetro, il salotto di un’abitazione. Il segretario di Stato al Turismo aveva subito ammesso di aver partecipato a quella caccia al cinghiale e di essere una delle due persone coinvolte in quell’incidente. "Per il quale ho subito immediatamente una sanzione amministrativa – dice Pedini Amati – Io come l’altra persona coinvolta. Ma non c’è nulla di penale. Credo che non sia giusto continuare a insinuare. Le interrogazioni pretestuose e gli attacchi personali di certo non mi distoglieranno dall’impegno profuso per il bene della Repubblica e per la crescita del settore turistico".
Il segretario di Stato torna anche sul concorso pubblico per la copertura di un posto da guardia ecologica. "Ho partecipato al bando e ho vinto – non ha nessuna intenzione di nasconderlo Pedini Amati – E avevo tutto il diritto di farlo. Ho studiato, mi sono prepreparato come qualsiasi altro cittadino. Non ho fatto nulla contro la legge. E non esiste certo una incompatibilità con il mio ruolo di segretario di Stato. Non accetto che si possano insinuare dubbi sulla correttezza di quel bando". Le ragioni del segretario di Stato non placano i partiti di opposizione che vanno subito al contrattacco. "Chiediamo pubblicamente al Congresso di Stato – ironizzano Rete, Domani Motus Liberi e Repubblica Futura – se dei gruppi consiliari hanno ancora la facoltà, prevista per legge, di presentare delle interrogazioni al governo. Ci chiediamo se negli argomenti stabiliti per le interrogazioni ci siano per legge delle limitazioni rispetto a quanto un consigliere può chiedere. Poiché ciò che si rileva dalla posizione della segreteria di Stato per il Turismo è la totale confusione fra il segretario di Stato con delega al Turismo, il cittadino, il cacciatore, il partecipante a un bando pubblico. Ricordiamo che esiste un codice deontologico per i membri del Congresso di Stato che scinde la sfera personale da quella politica. Se si considera una legittima richiesta di informazioni un attacco personale, è meglio cambiare mestiere". "Qui si persevera – la pronta replica della segreteria di Stato – in una strategia comunicativa che privilegia la creazione di artificiose contrapposizioni anziché l’analisi obiettiva dei fatti e un dibattito costruttivo sui temi di reale interesse per la Repubblica".